Monti: non serve la protesta contro le tasse

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BERGAMO – L’ispirazione per parlare di fisco, questa volta, gli è arrivata (anche) dal cielo. Quando un aereo affittato dalla Lega Nord ha sorvolato la zona rossa sopra il palco delle autorità  mostrando lo striscione con la scritta «basta Monti, basta tasse», Mario Monti, che era già  stato fischiato dal pubblico («servo», «buffone», «vergogna», «ridacci le pensioni»), ha deciso di replicare alle contestazioni in tempo reale. «La lotta all’evasione fiscale non si fa con parole vacue o gesti di protesta», ha chiosato il premier, intervenuto a Bergamo al giuramento dei giovani allievi ufficiali della Guardia di Finanza. Subito dopo, ecco un riferimento ancora più esplicito alle rivendicazioni territoriali della Lega. «La crisi economica internazionale e i problemi dell’Italia non si risolvono con superficiali istanze separatiste. Viva l’Italia unita». Ai lati della tribuna montata in piazza Vittorio Veneto, tra striscioni di scherno («Mario-netta») e fischi annunciati, un manipolo di contestatori ha provato a interrompere l’intervento del capo del governo. Ha parlato di tasse e di crescita, il professore. E dei furbetti che frenano lo sviluppo economico del Paese. «L’evasione non è solo una violazione nel rapporto con lo Stato, ma un fattore di ostacolo per la concorrenza leale fra le imprese e aumento ingiustificato della pressione fiscale – ha spiegato – . Noi cittadini dell’Italia settentrionale e lombardi siamo spesso penalizzati nella competitività  internazionale delle nostre imprese per le sacche di grande evasione che si annidano ovunque nel Paese e forse più in altre parti del Paese che in questa». Monti ha offerto ancora una volta la sua lettura del periodo nero che affligge l’Italia. E suggerito l’atteggiamento da tenere. «L’uscita dalla crisi richiede un rilancio della crescita economica a livello europeo, non dobbiamo mai farci prendere dallo sconforto». Che la visita a Bergamo, per il premier, non sarebbe stata una passerella trionfale era nell’aria. Ma che le contestazioni sarebbero arrivate dal basso e dall’alto – anzi, da terra e dal cielo – questo forse Monti non se lo aspettava. Il suo arrivo per il giuramento dei cadetti aveva mobilitato i contestatori e allertato il sistema di sicurezza: città  blindata dalle 7 del mattino e timore di incidenti. Che non ci sono stati, momenti di tensione però si. Prima gli insulti dei militanti leghisti e lo striscione volante. Poi il corteo organizzato da «Adesso basta”, il coordinamento che riunisce Rifondazione comunista, Movimento studentesco, il centro sociale Pacì Paciana, Giovani comunisti. Prima di lasciare Bergamo, Monti, tornando sul tema dell’eurocrisi, ha confermato che l’Italia medierà  tra Francia e Germania. L’incontro a quattro tra il presidente del Consiglio, la cancelliera Angela Merkel, il presidente francese Francois Hollande e il premier spagnolo Mariano Rajoy dovrebbe tenersi a Roma il 22 giugno. Lo riferisce, sul suo sito web, il quotidiano francese Le Figaro, citando fonti governative italiane.


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