Consob contesta il bilancio Fonsai 2011
MILANO — Dopo l’ok di Isvap e Antitrust, Unipol prova a mettere il turbo agli aumenti di capitale, propedeutici alla nascita della Grande Unipol, e punta a far partire il tutto entro luglio (così da poter usare nei prospetti i dati di bilancio di fine anno e non della semestrale 2012). Oggi il progetto di integrazione verrà illustrato agli analisti, mentre si registra la levata di scudi del sindacato nazionale degli agenti di assicurazione Sna, secondo cui sarebbero a rischio oltre 3.500 posti di lavoro, con centinaia di agenzie prossime alla chiusura. Ma ieri su Fonsai è caduta un’altra tegola. Con una lettera – anticipata ieri dal sito Linkiesta- la Consob ha contestato alla compagnia assicuratrice le modalità di esposizione nel bilancio 2011 della rivalutazione delle riserve tecniche, nelle quali ci potrebbero esser state stime non corrette dovute a carenze procedurali ed errori di valutazione. Ora la società ha 10 giorni lavorativi di tempo per inviare le controdeduzioni alla Consob, che potrebbe trovarle convincenti (ipotesi altamente improbabile); ritenersi insoddisfatta e impugnare il bilancio, chiedendo al tribunale di dichiararlo nullo o ancora, terza ipotesi, potrebbe obbligare la società a pubblicare l’opinione contraria della Consob, rendendo note tutte le motivazioni. A quel punto l’impugnativa di bilancio potrebbe essere promossa anche da soci che avessero complessivamente almeno il 5% del capitale. Potrebbe essere il caso di Sator e Palladio, ad esempio.
La Consob ha appuntato la sua attenzione su 517 milioni, di cui 203 riferiti alla controllata Milano, che non risulterebbero conformi ai principi contabili internazionali. La rivalutazione totale della riserva sinistri nel bilancio consolidato Fonsai è stata di 810 milioni, in un esercizio che si è chiuso in perdita per 1.034 milioni. Secondo la ricostruzione della società , in realtà il nodo era già stato affrontato in sede di bilancio consolidato, con le Note esplicative, quando si spiegava che i maggiori accantonamenti monstre erano il frutto di una riclassificazione e di un diverso approccio metodologico, e dunque non era «una correzione di errore dell’esercizio precedente ». Comunque, i numeri “a valle” del 2011 (margine di solvibilità , riserve, perdita finale…) non sono destinati a cambiare. Ma secondo la Consob, continua ancora la società , Fonsai avrebbe dovuto rifare i conti del 2010 (con un diverso bilancio pro forma) spalmando nei due anni quanto invece indicato complessivamente per il 2011. Una questione dunque di lana caprina? Non è detto: se la Consob dovesse trarre la conseguenza che l’esposizione nel bilancio 2010 non è veritiera, potrebbe aprirsi un fronte più grave, di manipolazione informativa.
Di sicuro, la Commissione ha intenzione di guardare con grande attenzione i conti delle società coinvolte nell’operazione di fusione a quattro, con Unipol. E infatti nella lettera inviata dalla Consob all’Isvap lo scorso 18 aprile, in cui si sollecitava l’invio di un commissario ad acta, chiedeva anche se l’Isvap «non abbia informazione da segnalare, per quanto di sua competenza, con riferimento al bilancio al 31-12-2011 di Ugf, nonché ogni ulteriore informazione». A quanto si apprende, la Consob ha in corso verifiche su quel bilancio, mentre non risultano pervenute note da parte dell’Isvap.
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