Spagna, il gelo delle Borse l’Italia nel mirino spread a 473, Mib -2,8%

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ROMA â€” Rischio contagio. La speculazione colpisce. Sistemati i guai della Spagna, sui mercati si diffonde il timore per le sorti dell’Italia. C’è la preoccupazione che possa riaprisi un nuovo fronte nella crisi del debito sovrano. Così, dopo aver brindato sugli aiuti a Madrid, la Borsa di Milano inverte di colpo la rotta fino a perdere il 2,79%, unica nel panorama europeo a soffrire così tanto. I titoli bancari vanno tutti giù. Lo spread rialza la testa e vola fino a quota 473, il rendimento dei Btp sale al 6,01%. Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, assicura che l’Italia sta «risolvendo i suoi compiti», che «stringe» i tempi sul decreto-sviluppo e avverte: «La dura sfida cui è sottoposto l’euro è una sfida all’intera Ue». Il cancelliere tedesco, Angela Merkel, annuncia che si batterà  per una tassa sulle transazioni finanziare.
E dunque, i timori di un contagio mettono le ali allo spread e affossano
piazza Affari. Unicredit guida i cali del settore bancario con un tonfo dell’8,8%, davanti a Intesa e Banco Popolare, entrambi in ribasso ( 5,9%). Invano fonti Ue si sforzano di spiegare che gli aiuti alla Spagna «portano benefici anche all’Italia ». Lo stesso commissario Olli Rehn ripete che «l’azione del governo Monti è forte e determinata» e che lui non intende «dipingere scenari negativi».
Il rischio crollo del resto coinvolge l’euro nel suo complesso, non si limita certo all’Italia: il direttore generale del Fmi Christiane Lagarde afferma in un’intervista alla Cnn che per salvare la moneta unica ci sono «molto meno di tre mesi» (aveva parlato di tre mesi il finanziere George Soros). Eppure non tutto è perduto, neanche per la Grecia: la sua futura permanenza nell’eurozona è «una questione di determinazione politica e di motivazione ». Lagarde non condivide le crescenti critiche nei confronti di Angela Merkel, accusata di soffocare la crescita difendendo a ogni costo le politiche di austerity: «Penso che sia una leader molto forte, una donna molto coraggiosa». Una leader donna costretta ad agire però «in un mondo dominato da uomini », e forse per questo bersaglio di così tante critiche, riflette Lagarde. Intanto sui mercati si diffondono voci, subito smentite di un Eurogruppo straordinario, mentre si intensificano i contatti tra i diversi leader Ue. Lo stesso presidente Usa Barack Obama, da settimane impegnato proprio su Eurolandia, tiene in mano le redini del dialogo. S’apprende anche che scende l’impegno
delle banche tedesche nei paesi più colpiti dalla crisi: -23,8% in Italia, dati Bundesbank. La crisi allarma la Casa Bianca che evoca le «sfide immense» tuttora sul tappeto, pur lodando l’intesa sulla Spagna: è sua intenzione discutere del «caso Europa» anche al G20 di Los Cabos, il prossimo week-end: Obama vorrebbe altre «misure concrete » per arginare la crisi, specie in vista
del voto in Grecia e di fronte al nuovo calo di Wall Street (-1,13 il Dow Jones e -1,70 il Nasdaq). Si fanno più serrati anche i controlli sulla Spagna: un «quartetto» – la classica troika Bce, Fmi, Ue più l’Eba, l’autorità  bancaria Ue- vigilerà  sui fondi e le riforme mentre uno studio Eurotower consiglia a Madrid di rafforzare i piani per una «bad bank», dove far confluire i rischi.
Italia nel mirino. Da palazzo Chigi filtra un messaggio che suona così: l’allarme è una forzatura, «nessuno può mettere in dubbio gli sforzi fatti per affrontare la crisi», accostando il paese alla Spagna. «Non si può dire che il rischio contagio non c’é, ma credo che la nostra situazione sia diversa da tutte le altre», assicura il ministro Corrado Passera.


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