Piazza Affari torna alla lira

Loading

Nel corso dell’ennesima drammatica seduta il principale indice di Piazza Affari, il Ftse Mib, è precipitato fino a quota 12.999,99 punti. Non è una cifra qualunque: essa rappresenta il livello più basso mai raggiunto dalla borsa milanese dall’introduzione dell’euro, come ha immediatamente segnalato, alle 16.30, l’agenzia Reuters sulla base delle sue elaborazioni. In sostanza è come se la Borsa avesse cancellato oltre dieci anni di moneta unica riportando i valori del paniere – nato nel 2009 sulle ceneri del vecchio Mib30 e composto dalle 40 principali società  di Piazza Affari – al periodo della lira e delle altre valute nazionali. La cancellazione dell’euro dall’orizzonte di Borsa la confermano anche i dati ufficiali di Borsa Italiana, che a differenza della Reuters non calcola l’andamento minuto per minuto (a Milano non sono stati ricostruiti gli indici intraday dopo l’introduzione del nuovo paniere) ma solo le chiusure. Anche in questo caso i numeri sono impietosi: il livello di ieri, 12.362,51 punti a -2,71%, è il minimo dal 2 gennaio 1998: l’euro, anche nei suoi primi passi come semplice moneta elettronica, sarebbe arrivato solo un anno dopo. Certo, di fronte alla attualità  della febbre dello spread, ieri ancora in zona d’allarme a quota 537 punti, l’indicazione del Ftse Mib è pura statistica. Ma è tutt’altro che una suggestione. Dalla messa in circolazione dell’euro (1 gennaio 2002) è successo di tutto: dalla corsa dei titoli della metà  degli anni Duemila allo scandalo americano dei mutui subprime del 2007, e da lì prima il crack di Lehman Brothers poi il contagio in Europa nelle banche e di conseguenza nei debiti sovrani fino ai tracolli di Grecia, Irlanda e Portogallo, alle convulsioni di questi giorni della Spagna e alle sempre più forti preoccupazioni per l’Italia. Il protagonista, sui mercati, è sempre stata la moneta unica. Nel bene e nel male. Ora i mercati hanno scelto di azzerare quell’esperienza.


Related Articles

Intesa e Unicredit, sindrome aumento Altri 24 miliardi per le banche irlandesi

Loading

Istituti di credito giù in Borsa. Stretta di Bankitalia su stipendi e bonus dei banchieri

Ocse: in Italia il reddito medio delle famiglie è diminuito di 2400 euro in 5 anni

Loading

L’Ocse ha diffuso il rapporto annuale sugli indicatori sociali, secondo il quale il reddito annuale della famiglia media italiana è calato di 2.400 euro tra il 2007 e il 2012, quasi il doppio della media della zona euro

E l’Italia entra ufficialmente in recessione

Loading

ROMA – L’Italia è in recessione. Ora anche tecnicamente, visto che quest’oggi l’Istat dovrebbe certificare, secondo quanto anticipato da alcuni analisti, il secondo trimestre consecutivo con un Pil negativo: -0,2% tra luglio e settembre del 2011, -0,5% (o -0,6%) tra ottobre e dicembre.

No comments

Write a comment
No Comments Yet! You can be first to comment this post!

Write a Comment