Poca crescita e meno lavoro L’allarme Bce frena le Borse

Loading

FRANCOFORTE — Disoccupazione, debiti sovrani e l’accentuata incertezza pesano sulla crescita europea, mentre, in particolare, i settori delle costruzioni di Italia e Francia potrebbero frenare, a causa dei provvedimenti di risanamento dei conti pubblici. E’ questo l’allarme lanciato ieri mattina dal bollettino di luglio della Banca centrale europea, che ha trascinato al ribasso i mercati, già  incerti per l’andamento del Pil cinese (atteso per oggi). Un’avversione al rischio proseguita anche nel pomeriggio, sulla scia del pessimismo emerso anche dalle minute dell’ultima riunione della Fed americana, nelle quali la crisi in Europa è vista come fattore di rischio anche per la crescita Usa.
In questo contesto, Madrid ha perso il 2,58%,Milano il 2%, Londra lo 0,99%, Parigi lo 0,7%, Francoforte lo 0,53%. In rialzo anche gli spread fra Btp e Bund tedesco, a quota 466 punti. Mentre l’euro ha proseguito la sua discesa, a quota 1,220, fermato appena dal presidente della Bce Mario Draghi, il quale, al termine di un convegno a Casablanca, è intervenuto spiegando che, nonostante la crisi europea del debito, «il ruolo internazionale dell’euro è stato relativamente resistente nel 2011, rispetto ad altre valute internazionali di grande rilievo». Per l’Europa, ha proseguito l’ex-governatore di Bankitalia, l’euro è una scelta «irreversibile», e ha quindi avuto parole di apprezzamento per le misure appena varate dal governo spagnolo, e per i «passi importanti» presi dal Consiglio europeo verso «più Europa», con meno sovranità  nazionale nell’eurozona. In particolare, secondo il bollettino della Bce, «le tensioni in alcuni mercati del debito sovrano dell’area e del loro impatto sulle condizioni di credito», oltre «al processo di aggiustamento dei bilanci nei settori finanziario e non finanziario», e alla «elevata disoccupazione», pesano sulla graduale ripresa dell’economia, prevista fino a poche settimane fa dal Consiglio direttivo, a partire dalla metà  di quest’anno. E anche le condizioni dei mercati del lavoro nell’area dell’euro, secondo il bollettino «sono ulteriormente peggiorate» e «non segnalano miglioramenti» per il prossimo futuro.
In particolare, l’analisi del bollettino giunge alla conclusione che in Italia e in Francia «delle misure decise per il risanamento dei conti pubblici, come l’aumento delle imposte sulla casa (l’Imu, ndr) e la graduale cancellazione delle detrazioni fiscali a favore dell’investimento nel settore residenziale», potrebbero agire da freno sull’attività  del settore costruzioni. Mentre, nei paesi maggiormente coinvolti dalla crisi del debito, il settore dell’edilizia potrebbe risentire anche «dell’aumento dei costi di finanziamento e dell’aggiustamento in corso nel settore finanziario». Mentre di positivo per il Belpaese, la Bce rileva che la riforma del sistema pensionistico permetterà  all’Italia un calo della pressione sulla spesa pubblica legata all’invecchiamento della popolazione. Al probabile peggioramento della crescita si accompagna un calo dell’inflazione «più in fretta di quanto avevamo stimato». Anche per questa ragione i banchieri centrali sono intervenuti sul costo del danaro giovedì scorso, riducendo per la prima volta il tasso di riferimento allo 0,75%, e lasciando aperta la porta a un altro taglio se sarà  necessario in futuro. . Secondo Draghi, i bilanci delle banche sono più solidi di un anno fa, anche se ci vorrà  tempo per ripristinare il flusso di credito all’economia.


Related Articles

Piero Fassino ha perso il tram

Loading

TORINO Per far fronte ai tagli di Roma il comune mette in vendita l’azienda pubblica dei trasporti: ai privati il 49%. Scorporato il ramo parcheggi, privatizzato al 100% La protesta dei dipendenti

Viaggio nella Chrysler targata Fiat dove gli operai insegnano ai capi

Loading

DETROIT — L’operaio Tommi sorride felice di fronte alla lavagna che riporta il suo record. Ha ridotto del 75 per cento il tempo necessario a infilare sei piccole parti in uno schema. Il cronometrista Paul si complimenta e tutti gridano hurrà. L’esperimento è servito a far comprendere come si eliminano le pause inutili nel ciclo produttivo.

Roma risponde: in 20mila per la Gre­cia

Loading

Atene chiama. Un lungo corteo per le vie della capitale. Bandiere rosse e greche si mescolano nella richiesta di farla finita con l’austerità in Europa

No comments

Write a comment
No Comments Yet! You can be first to comment this post!

Write a Comment