Salini vince il primo round su Impregilo

Loading

MILANO â€” Dopo sei ore di grida, applausi e schiamazzi, l’assemblea di Impregilo ha partorito un rinvio di 5 giorni, che nei fatti decreta una parziale vittoria di Pietro Salini. E così tutti i soci del general contractor che ieri erano presenti in aula, sono chiamati a ripresentarsi a votare la revoca dell’attuale consiglio guidato da Alberto Rubegni e l’eventuale nomina di un nuovo board il prossimo 17 luglio, il giorno dopo che la Salini Costruttori spa avrà  approvato il suo bilancio 2011.
La mancanza di un’informativa «sufficiente» da parte dell’azionista Salini (29,94% del capitale) nella sua raccolta deleghe, secondo il gruppo Gavio (socio al 29,96%), avrebbe dovuto convincere la maggioranza degli azionisti di Impregilo a votare per una sospensione della decisione sui temi all’ordine del giorno, in attesa che il Tribunale di Milano si pronunci nel merito nell’udienza fissata per il 22 agosto. Ma così non è stato, perché per una manciata di voti, gli azionisti hanno bocciato la proposta di rinvio fatta da Igli. Una richiesta che Sergio Erede, legale di Salini, ha contestato di fatto e di diritto definendola «pretestuosa, infondata e illegittima». Al di là  dei toni, è vero che tra i vari ricorsi d’urgenza presentati in questi giorni al tribunale di Milano, quelli di Salini sono stati bocciati in toto, mentre quello di Gavio (che mirava a dimostrare l’illegittimità  delle deleghe raccolte dal rivale) è stato rinviato sul merito. Guardando alla sostanza, però, rinviare a settembre l’assemblea in attesa della decisione del giudice civile sarebbe stato un modo per deferire ad altri una decisione che spetta ai soci di Impregilo. Fabrizio Palenzona, presidente dell’assemblea più calda della storia di Impregilo, sentiti i legali della società , ha accolto l’istanza di Gavio chiedendo agli azionisti di votare sul rinvio congelando per la par condicio sia i voti raccolti con la sollecitazione da Salini (pari all’1,95% del capitale), sia quelli del gruppo di Tortona (lo 0,37%). Così facendo in realtà  Palenzona (che è espressione del gruppo Gavio) ha favorito la società  romana, perché se le deleghe raccolte dal gruppo di Tortona avessero potuto esprimersi sul rinvio, paradossalmente avrebbe vinto Gavio. «Il presidente si arroga il diritto di non fare votare il 2% del capitale perché non è conveniente – ha replicato Salini – non pensavo che fossimo capaci di arrivare a tanto. Questo è un crimine da codice penale».
Il gruppo romano ha vinto sui numeri, ma ha esasperato la polemica attaccando frontalmente non solo Palenzona, ma anche Bruno Binasco, amministratore unico di Igli (il veicolo che controlla la quota di Impregilo). «Igli ha investito in Impregilo quando
nessuno ci credeva – ha ricordato Binasco – mi sono sentito insultato dalle accuse mosse da Salini ». A sostegno del gruppo romano hanno votato il fondo Amber Capital (socio all’8,5%) quello di Nextam Partners (0,3%) e altri piccoli investitori istituzionali, che di fatto opponendosi al rinvio hanno anche respinto al mittente la proposta di Gavio. Se quindi gli stessi soci si esprimessero
a favore della revoca del consiglio, il prossimo 17 luglio Pietro Salini sarebbe nominato amministratore delegato di Impregilo, oltre che dell’omonimo gruppo di costruzioni. Intanto oggi il cda di Impregilo, che è convocato per esaminare l’offerta di Almeida sul 19% di Ecorodovias potrebbe o far decadere l’offerta, o chiedere una proroga.


Related Articles

Giù la borsa di Madrid

Loading

Dopo l’asta, male anche Parigi e Milano Colpiti dallo scoppio della bolla, i prezzi degli immobili continueranno a scendere in Spagna

Una svolta politica alla Fao

Loading

La Fao si prepara a giocare un ruolo più incisivo nelle decisioni di politica economica e commerciale che influenzano il sistema alimentare mondiale? E’ quello che molti si attendono, di fronte al cambio al vertice annunciato dall’Organizzazione delle Nazioni unite per l’agricoltura e l’alimentazione. Domenica la Fao ha eletto il brasiliano José Graziano da Silva come suo direttore generale, con 92 voti (su 180) contro gli 88 del suo avversario, l’ex ministro degli esteri spagnolo Miguel Angel Moratinos (per una volta, entrambi i candidati erano figure di grande valore politico).

Goodyear, dirigenti bloccati da un maxi-pneumatico

Loading

 Protesta contro la chiusura della fabbrica dei trattori 

No comments

Write a comment
No Comments Yet! You can be first to comment this post!

Write a Comment