Fonsai, indaga anche la Procura di Torino

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TORINO â€” Indagati i tre figli di Salvatore Ligresti a Torino. I nomi di Paolo, Jonella e Giulia sono stati iscritti nel registro degli indagati nell’ambito di un’inchiesta della Procura su presunte irregolarità  nei bilanci di Fondiaria- Sai nel periodo compreso tra il 2008 e il 2011. Con loro sono indagati l’amministratore delegato Emanuele Erbetta, i due manager Fausto Marchionni e Antonio Talarico e due membri del comitato esecutivo della società , Massimo Pini e Vincenzo La Russa, fratello dell’ex ministro Ignazio. Tutti sono accusati di falso in bilancio e ostacolo all’attività  degli organi di vigilanza.
Ieri mattina i finanzieri del Nucleo di polizia tributaria di Torino hanno perquisito a sorpresa il palazzo di vetro e acciaio che si affaccia sul Po dove Fondiaria Sai ha la sua sede legale e il centro direzionale. Perquisizioni sono state fatte a Milano anche nelle sedi di Immobiliare Lombarda e Scenari Immobiliari, società  di consulenze del gruppo in cerca delle prove delle irregolarità  contabili riconducibili, secondo l’ipotesi d’accusa, ad alcune operazioni immobiliari messe a punto negli ultimi anni dalla compagnia assicurativa
di Salvatore Ligresti. Un passo atteso dai magistrati di Milano che vigilano sull’operazione Fonsai-Unipol e da mesi in stretto contatto con i colleghi torinesi e che era programmato per mercoledì ma è stato rinviato a ieri essendo ancora in corso le operazioni di borsa riguardanti la fusione tra le società .
Il fascicolo torinese è stato aperto nel febbraio scorso in seguito alle notizie riguardanti l’esposto del fondo Amber al collegio sindacale con cui si denunciavano irregolarità  nei bilanci della compagnia assicurativa. L’attenzione del procuratore aggiunto, Vittorio Nessi, e del sostituto, Marco Gianoglio, che coordinano le indagini si è appuntata sulla contabilità  riguardante l’operazione di acquisto di Atahotel, ceduta da Sinergia, holding della famiglia Ligresti per le condizioni incongrue rispetto all’effettiva situazione economico-patrimoniale della società . L’inchiesta torinese si articola anche sull’accantonamento della riserva sinistri di
Fonsai, incredibilmente esigua per una società  assicurativa tanto da aver già  sollevato le perplessità  della Consob. Per tutta la giornata i finanzieri del gruppo tutela mercati capitali hanno lavorato sulle carte raccolte. Si attendeva alla chiusura di Piazza
Affari l’ufficializzazione del blitz che però, a sorpresa, non è arrivata. E al quartier generale della Guardia di Finanza torinese resta il massimo riserbo sull’operazione.
A Milano, invece, dopo l’interrogatorio fiume di due giorni fa dell’amministratore delegato di Mediobanca Alberto Nagel – indagato per ostacolo all’attività  di vigilanza in concorso con Salvatore Ligresti – sono arrivati ieri negli uffici del pubblico ministero titolare dell’inchiesta Luigi Orsi tre funzionari Consob. In oltre un’ora di colloquio hanno illustrato al pm nuove irregolarità  intorno a Premafin-Fonsai che potrebbero portare a sviluppi nell’indagine.


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