Libia, attaccato consolato americano Uccisi l’ambasciatore e tre dipendenti

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BENGASI – Sono l’ambasciatore americano a Bengasi e tre funzionari le vittime dell’attacco alla sede diplomatica americana sferrato nella notte da un gruppo di manifestanti che protestavano contro un film ‘blasfemo’ sulla vita del profeta Maometto prodotto negli Usa. L’ambasciatore Chris Stevens, profondo conoscitore del mondo arabo e inviato speciale presso il Consiglio nazionale transitorio a Bengasi durante la rivolta contro Muammar Gheddafi, sarebbe morto per asfissia, probabilmente soffocato dal fumo provocato dalle fiamme che hanno incendiato l’edificio. Secondo altre fonti la sua auto sarebbe stata colpita da un razzo. Secondo quanto ha riferito la Cnn, oltre all’ambasciatore Usa, è morto Sean Smith, che viene definito un agente dei servizi segreti. Gli altri due morti sarebbero Marines.

“Condanno duramente l’attacco oltraggioso alla nostra sede diplomatica a Bengasi, in cui hanno perso la vita 4 americani, tra cui l’ambasciatore Chris Stevens”, la conferma ufficiale arriva direttamente dalle parole del presidente Barack Obama che commenta l’accaduto attraverso un comunicato della Casa Bianca rilasciato diverse ore dopo che la notizia era stata comunicata dalle autorità  libiche. “Violenza senza senso”, si legge ancora nel documento, “gli Stati Uniti respingono qualsiasi tentativo di denigrare il credo religioso altrui”. Il presidente americano ha ordinato inoltre l’intensificazione delle misure di sicurezza per proteggere le ambasciate americane in tutto il mondo.

A fornire i primi dettagli dell’attacco sono stati il vicepremier libico Mustafa Abushagur e il viceministro dell’interno Wanis al-Sharif. Il personale della sicurezza del consolato americano a Bengasi avrebbe aperto il fuoco contro i manifestanti radunatisi nei pressi dell’edificio ieri sera e questo avrebbe reso il clima più teso, spingendo i manifestanti ad attaccare. Le immagini di un uomo, corrispondente nelle fattezze all’ambasciatore Stevens, trasportato in spalla da soccorritori, con la camicia bianca alzata sulla schiena e una ferita sul volto, sono circolate sul web dando in anticipo la conferma della morte.

Il movente. Le esatte circostanze della morte sono però ancora oggetto di ipotesi: secondo alcune fonti Stevens sarebbe morto asfissiato nel rogo appiccato all’ambasciata, secondo altre un razzo avrebbe centrato l’auto su cui viaggiava per trasferirsi in un luogo più sicuro. Così come è ancora da chiarire se la protesta contro il film “blasfemo” sia stato l’unico movente dell’assalto, o non ci siano dietro altre tensioni – compresa la coincidenza con l’anniversario dell’11 settembre – o un piano preordinato per colpire proprio l’alto diplomatico, che era appena arrivato a Bengasi in vista della seduta del Congresso libico. Secondo un comunicato attribuito ad Al Qaeda, l’assalto è “una reazione della milizia Ansar Al-Sharia alla conferma della morte di Abu al-Libi”, numero 2 della rete terroristica.

L’allarme. Intanto l’ambasciata statunitense in Libia ha deciso di avviare le procedure di evacuazione del suo consolato a Bengasi e di trasferire via aerea a Tripoli i 35 funzionari che vi lavorano, oltre ai cadaveri delle quattro vittime dell’attacco di ieri sera, come riferisce la al-Jazeera. La prima seduta del Congresso generale nazionale libico, che era in programma per oggi, è stata annullata per motivi di sicurezza. Lo si apprende a Tunisi, dove sta facendo rientro il presidente della repubblica, Moncef Marzouki, che avrebbe dovuto presenziare alla seduta inaugurale dell’assemblea.

Scontri in Egitto. L’attacco alla sede diplomatica era nato apparentemente dopo la diffusione sul web del trailer di un film ritenuto blasfemo prodotto da un gruppo di copti residenti negli Stati Uniti. Nel pomeriggio c’era stata un’altra protesta contro il film al Cairo, dove fra i tremila manifestanti alcuni si erano staccati dal corteo, ed erano riusciti a tirare giù la bandiera a stelle e strisce dall’ambasciata americana e a sostituirla con un vessillo inneggiante ad Allah.


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