Chi scende e chi sale: la spesa sociale dei comuni italiani

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ROMA – Nel suo nuovo rapporto sulla lotta alla povertà , la Fondazione Zancan analizza, punto per punto, la spesa sociale dei comuni italiani aggregati per regione. Ne emerge, ancora una volta, un andamento in ordine sparso,
Dall’analisi risulta che gli interventi residenziali e domiciliari assorbono, rispettivamente, 13,51 euro e 13,26 euro per abitante. Nel primo caso si tratta di contributi erogati dagli enti locali alle strutture residenziali per non autosufficienti, mentre nel secondo caso di forme dirette di aiuto alle persone e alle famiglie. Ma un confronto tra regioni restituisce un’immagine di grande frammentazione: la spesa per il livello domiciliare varia tra 2,71 euro a 30,15 euro pro capite (con un rapporto di 1 a 11) e quella per il livello intermedio tra 0,97 euro e 37,16 euro pro capite. Anche la spesa per i professionisti, cui spetta il compito di prendere in carico la grave marginalità  sociale, è caratterizzata da profonde differenze: in alcuni territori a fianco della voce di spesa c’è uno zero, mentre in altre aree si arriva a quattro euro pro capite.

Entrando nel dettaglio dei contributi economici per la domiciliarità , quelli a integrazione del reddito impegnano circa il 14% della spesa e nel 2009 hanno richiesto poco meno di 320 milioni di euro (+16 per cento rispetto al 2008). La spesa media pro capite è di 5,31 euro, ma varia tra i 39 centesimi della Valle d’Aosta e i 17,95 euro della Sardegna. In Campania questi contributi rappresentano il 40 per cento della spesa, in Molise valgono un terzo. Al contrario, in Valle d’Aosta costituiscono il 3 per cento della spesa. Il maggior incremento si registra in Sardegna  (tra il 2007 e il 2009, +174 per cento). Il Friuli Venezia Giulia ha invece raddoppiato in tre anni. Viceversa, i comuni della provincia di Bolzano hanno ridotto la spesa del 39%.

Un altro 11 per cento della spesa per povertà  e disagio serve a erogare contributi economici per l’alloggio, compresi gli affitti. Si tratta di 239 milioni di euro, 3,98 euro pro capite. Infine, i contributi per cure o prestazioni sanitarie, dopo un calo tra il 2007 e il 2008, sono tornati a salire nel 2009 fermandosi a 37,7 milioni di euro (+11 per cento). I contributi per i servizi scolastici rappresentano il 2% della spesa per povertà  e disagio economico (43 milioni nel 2009, quasi raddoppiati rispetto al 2007).

 

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