Alitalia, 200 milioni per andare avanti

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ROMA – Una linea di credito da 200 milioni di euro concessa dai soci con le spalle più larghe per andare avanti fino al matrimonio con Air France. Il cda di ieri, il primo di Alitalia dopo la scadenza del primo vincolo sulla vendita di azioni, si è occupato dei conti 2012-2013 e del come arrivare senza choc al termine del secondo e decisivo lockup che scade il 28 ottobre prossimo. 

Secondo quanto Repubblica è riuscita a ricostruire, gli azionisti di peso, tra questi Intesa Sanpaolo, Roberto Colaninno e lo stesso gruppo francese, hanno deciso di percorrere la rotta del “prestito” ad Alitalia, per riportare a livelli accettabili la cassa, piuttosto che prendere la strada impervia della ricapitalizzazione vera e propria: un percorso a ostacoli, e dal finale incerto, che avrebbe costretto tutti i soci – anche i più refrattari – a mettere mano al portafogli. 
Una soluzione quest’ultima, malvista in particolare dai piccoli azionisti, andati in fibrillazione ormai da mesi e pronti a puntare il dito contro i vertici della compagnia, accusati di aver tenuto in modo poco deciso la cloche di un’azienda ancora in rosso nonostante le promesse. 
Per dare il via libera a questa linea di credito, oggi vicina ai 200 milioni, i consiglieri Alitalia, si vedranno nuovamente all’inizio della prossima settimana per mettere a fuoco i dettagli finanziari dell’operazione che potrebbe anche riservare un ulteriore rilancio, allargando il prestito a un livello prossimo ai 350-400 milioni di euro. 
A questo punto per la compagnia romana potrebbe aprirsi un rally che dovrebbe portarla a breve, o al massimo nel 2014, e quindi dopo aver raggiunto l’agognato pareggio operativo, tra le braccia di Air France-Klm. Il cda, secondo fonti vicine alla riunione di ieri, prima di tutto avrebbe preso atto dei risultati (giudicati positivi) del preconsuntivo 2012. I dati evidenzierebbero, dopo un terzo trimestre discreto, un “quarto” migliore dei precedenti segnati da Alitalia-Cai nel corso degli ultimi anni, grazie ad una trimestrale che sarebbe molto vicina al pareggio o comunque al di sotto della soglia di meno 15 milioni di euro raggiunta nel 2011. 
Secondo le indiscrezioni lo stesso amministratore delegato Andrea Ragnetti avrebbe sottolineato l’inversione di tendenza nei conti, confermando le previsioni di budget per l’anno in corso e il probabile pareggio operativo che dovrebbe palesarsi col 2013. 
Ma gran parte della riunione, durata più di sette ore, è stata centrata sul come riportare il capitale ad un livello accettabile e lontano dalla quota pericolo al di sotto di un terzo che obbliga alla ricapitalizzazione. Dopo lo spin-off delle Millemiglia (valutato circa 250 milioni di euro), altri 200 milioni cash permetteranno ad Alitalia di reggere all’impatto del primo trimestre del 2013, il più duro da diversi anni a questa parte. Denaro fresco che servirà  a mantenere operativa la compagnia senza l’assillo dei costi. 
Tutto questo servirà  soprattutto per presentarsi in forma e con il bilancio in ordine all’atteso appuntamento del prossimo anno, quando la fusione tra Air France a Alitalia diventerà  realtà , con le azioni Alitalia che potrebbero essere scambiate – sei contro una – con quelle di Air France.


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