Partono i sommergibili

Loading

La vicenda non è recente. Il programma di costruzione dei sommergibili inizia nel 1994. E già  da allora era stato aspramente criticato dalla campagna Venti di Pace (da cui ha poi tratto origine la campagna Sbilanciamoci!) e da allora l’Italia ne ha realizzati due, che ha chiamato Scirè e Salvatore Todaro. Sono sommergibili d’attacco, capaci di ospitare reparti di incursori e anche -come ha fatto Israele- armamenti nucleari. Tanto rapidi non sono visto che – fortunatamente- i tempi della loro produzione si sono allungati molto, ma sicuramente invisibili sì, e soprattutto ai fustigatori della spesa pubblica.
Quando si tratta di tagliare scuola e sanità  ci vedono benissimo, ma di fronte alle spese militari non si accorgono di niente: né dei sommergibili U 212, né dei cacciabombardieri F35, né di un disegno di legge delega sulle forze armate che nei prossimi vent’anni ci farà  spendere più di 230 miliardi di euro per le armi.
Quello dei sommergibili è l’ultimo regalo avvelenato del governo Monti: un premier che non ha problemi a spendere 2 miliardi per due sommergibili, ma ne ha molti di più se deve destinare risorse al lavoro, alla scuola, alla sanità . Il suo è -come al solito- un rigore a senso unico.
La spending review vale per i lavoratori, ma non per i generali e gli ammiragli come il suo ministro Di Paola. Tra l’altro si tratta -dal punto di vista operativo- di scelte inquietanti: sia i sommergibili U 212, sia i cacciabombardieri F35 sono dei sistemi d’arma buoni per l’attacco ed entrambi possono dotarsi di armamenti nucleari. Si tratta di armi per andare in guerra e non per difendere il paese, come invece prevedono l’art. 11 e 52 della Costituzione.
Bisogna porre fine a questo assurdo spreco di risorse.
Perché con i soldi dei due sommergibili potremmo fare tantissime cose e molto più utili, tra le quali: mettere in sicurezza 3mila scuole che non rispettano le normative antisismiche e antincendio, far nascere 1500 asili nido, avviare un programma di ammortizzatori sociali per i lavoratori precari, fare gran parte degli investimenti che sono necessari a risanare l’Ilva di Taranto.
I soldi sprecati nei sommergibili accontentano la casta dei militari (e magari qualche faccendiere) creano pochissimi posti di lavoro e ci consegnano due battelli che saranno – fortunatamente – inutilizzati e non operativi, anche perchè poi non ci sono i soldi per la manutenzione e l’addestramento.
Invece di far affondare l’Italia, facciamo affondare il progetto di questi due sommergibili e destiniamo le risorse risparmiate a far uscire il paese dalla crisi.


Related Articles

Politici, media. Non siamo più soli. NO F 35

Loading

no F35

Ed è boom. Non siamo più soli…. finalmente. Politici e grandi media stanno appoggiando la campagna NO F35. Con Il messaggero, Repubblica e La 7 di Enrico Mentana abbiamo avuto la visibilità  insperata. Senza nulla togliere agli amici di Famiglia Cristiana che da sempre ci seguono ed accompagnano.

Che cosa giustifica l’intervento della polizia internazionale

Loading

Quale sarebbe stato il destino degli ottocentomila abitanti di Bengasi? È una domanda che nessuno dovrebbe eludere. Si può davvero dubitare del dovere di aiutare o di chiedere aiuto quando il crimine si compie sotto i nostri occhi? Con la decisione di agire in difesa degli insorti in Libia ritorna la divisione tra i fautori dell’ingerenza e chi sostiene il pacifismo “senza se e senza ma”

Il petrolio siriano e le mire di Trump

Loading

La Siria oggi produce una miseria di greggio, ma il suo petrolio siriano riveste un significato politico che economico

No comments

Write a comment
No Comments Yet! You can be first to comment this post!

Write a Comment