Una famiglia su due vede un 2013 più difficile, il 10% è ottimista

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«L’ottimismo degli analisti economici con la discesa dello spread non sembra — sottolinea la Coldiretti — trovare riscontro nelle famiglie, che nel 51 per cento dei casi dichiarano già  adesso di riuscire a pagare appena le spese senza potersi permettere ulteriori lussi, mentre una percentuale dell’8 per cento non ha un reddito sufficiente nemmeno per l’indispensabile. C’è però anche un 40% di italiani che vive serenamente senza particolari affanni economici e l’1 per cento che si può concedere dei lussi».
D’altra parte gli ultimi dati Istat non lasciavano molti margini d’azione. Oltre un quarto degli italiani (il 28,4%) «è a rischio di povertà » si leggeva a dicembre nel rapporto «reddito e condizioni di vita». Crollato nel secondo semestre del 2012 il mercato della casa con i mutui a picco (-41%) rivelava sempre l’Istituto di statistica nella sua indagine annuale sul mercato degli immobili. E nuova discesa a dicembre dell’indice di fiducia personale delle famiglie (da 90,9 a 90,7) sintesi delle opinioni sul bilancio familiare, opportunità  attuali e future di risparmio. In controtendenza il clima di fiducia economico generale che l’Istat a dicembre ha visto in aumento dal 69,7 al 72,9% mentre quello delle imprese tende al pessimismo. Ora Coldiretti taglia le ali anche a quella unica e piccola testimonianza di ottimismo e punta al negativo.
Dall’indagine emergono atteggiamenti tipici della scarsa fiducia sul futuro. La maggioranza delle famiglie ai saldi preferisce riciclare i vecchi vestiti, con il 53 per cento degli italiani che ha rinunciato o rimandato gli acquisti di abbigliamento ed accessori. «In seconda posizione, nella classifica delle rinunce — sottolinea la Coldiretti — ci sono i viaggi e le vacanze che sono stati ridotti o annullati dal 51 per cento degli italiani così come la frequentazione di bar, discoteche o ristoranti nel tempo libero, dei quali ha fatto a meno ben il 48 per cento».
«A seguire, nella classifica del cambiamento delle abitudini di consumo, c’è — continua l’associazione di categoria — l’acquisto di nuove tecnologie al quale hanno dovuto dire addio il 42 per cento degli italiani, le ristrutturazioni della casa (40 per cento), l’auto o la moto nuova (38 per cento) e gli arredamenti (38), ma anche le attività  culturali (37)». Da tutto questo clima di risparmi sembrano rimanere esclusi i generi alimentari. «Solo il 17 per cento degli italiani — commentano i tecnici di Coldiretti — dichiara di aver ridotto o rimandato gli acquisti alimentari, una percentuale superiore solo alle spese per i figli (9 per cento)».
«È necessario rompere questa spirale negativa aumentando il reddito disponibile soprattutto nelle fasce più deboli della popolazione», ha affermato il neopresidente della Coldiretti Sergio Marini, 42 anni, probabile candidato nelle liste di Pier Ferdinando Casini, «occorre sostenere la ripresa dei consumi per rilanciare l’economia».


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