A Piazza Affari, niente Tobin Tax sul 74% delle società
Ma il provvedimento emesso dal ministro Vittorio Grilli contiene anche altre precisazioni. Ad esempio viene chiarito cosa si intende per «operazione a alta frequenza», stabilendo che si considerano tali quelle generate da un algoritmo informatico che determina in maniera automatica le decisioni relative all’invio, alla modifica ed alla cancellazione degli ordini e dei relativi parametri che avvengono con intervallo non superiore al mezzo secondo.
Inoltre si precisa che non rientrano nella definizione di operazioni ad «alta frequenza», né il trading algoritmico utilizzato nell’attività di market making (propria di chi offre quotazioni operative di acquisto e vendita di un certo bene, contribuendo ad aumentare la sua liquidità e le possibilità operative del mercato), né gli algoritmi di smart order routing (meccanismi automatici di inserimento ottimale di un ordine). Inoltre vengono colpiti dalla tassa sull’high frequency trading gli ordini modificati e cancellati che eccedono il 60% di tutti gli ordini emessi.
Sono escluse dalla tassazione anche le operazioni aperte e chiuse in giornata: si paga solo sui titoli che rimangono in carico in portafoglio a fine giornata.
Tra le novità del decreto, l’esclusione dalla tassazione delle Sicav, cioè delle società d’investimento a capitale variabile, il cui oggetto sociale esclusivo è rappresentato dall’investimento collettivo delle risorse finanziarie raccolte attraverso l’emissione di proprie azioni.
Con il decreto viene circostanziata la nozione di «mercato finanziario italiano» rilevante ai fini della delimitazione dell’ambito territoriale di applicazione dell’imposta. In particolare, si chiarisce che per tale si intendono i mercati regolamentati e sistemi multilaterali di negoziazione italiani autorizzati dalla Consob.
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