L’affluenza crolla al 55% sette punti in meno del 2008 record negativo in Calabria

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ROMA — Cala ancora l’affluenza ai seggi per il voto politico. Alle 22 di ieri sera i numeri dicevano meno 7,47 per cento. Dato ricavato dalla differenza fra il 62,55 per cento di votanti del 2008 e il 55,18 per cento di ieri. Cresce invece, trascinato dall’abbinamento con le elezioni nazionali, il dato che riguarda le tre regioni, Lombardia, Lazio e Molise, dove si eleggono i nuovi presidenti. I numeri diffusi dal Viminale dicono che è andato alle urne il 55,18 per cento degli aventi diritto. Tre anni fa la percentuale era stata del 47,94 per cento e dunque qui si registra un incremento del 7,87 per cento. Dati che comunque dicono che il “generale inverno” in alcune regioni, come la Lombardia, può avere inciso. Mentre l’effetto, nonostante alcune difficoltà , non si è manifestato in Toscana.
Quello nazionale è un risultato abbastanza omogeneo nelle diverse regioni. Con cali sia al nord che al sud. Il dato peggiore è quello calabrese, dove si registra un meno 11,19. Ma lo stesso livello di disaffezione si registra nella circoscrizione Lombardia 2 dove manca all’appello l’11,02 per cento dei votanti rispetto al 2008. Lombardia 1, che raggruppa Milano e la Brianza segna un meno 10,05 per cento e Lombardia 3 si attesta a meno 9,46 per cento.
Il dato non è migliore nel Lazio 2 dove si è assentato — nella prima giornata di voto — l’8,92 per cento. Un po’ meglio è andata nel Lazio 1, comprendente Roma dove si è registrato un calo del 5,74 per cento. Forte invece il calo in Campania 1, che include Napoli, dove manca all’appello il 5,93 per cento degli elettori. Ancora peggio in
Campania 2 dove i votanti sono scesi del 10,74 per cento. Dati negativi anche in Puglia, meno 7,82 per cento, e Basilicata, meno 9,64 per cento. Idem in Sicilia dove si registra un meno 8,84 per cento a occidente e meno 9,56 ad oriente. Nel Molise manca all’appello “solo” il 4,84 per cento dei votanti.
I dati calano anche in Emilia Romagna, dove alle 19 si registrava un aumento dei votanti dello 0,56 per cento. Alla fine si segnala un meno 5,42. Anche in Veneto 1, alle 19 più 00,3 per cento, alla fine c’è un calo de 4,76. E in Veneto 2 dove si cresceva dello 0,56 per cento, alle 22 la cifra si ferma a meno 5,52. Cresceva anche l’affluenza nelle Marche alle 19, più 0,11. Ma alla chiusura dei seggi si registra un meno 4,80 per cento. Anche in Liguria, dove si cresceva, alla fine si registra un meno 5.98 per cento.
I dati lombardi e laziali e molisani sono in contrasto molto netto con quelli del voto regionale dove si registrano aumenti di votanti molto consistenti. In Lombardia per l’elezione del nuovo governatore ha votato il 58,06 degli aventi diritto contro il 49,31 per cento del 2008. Ovvero il 9,75 per cento in più. Stessa tendenza nel Lazio. dove si è presentato alle urne il 52,44 per cento degli elettori contro il 43,39 per cento del 2010 Un saldo attivo del 9,05 per cento, Più contenuta la crescita molisana, dove si registra “solo” un più 2 per cento.


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