Monti agli avversari: ora un confronto in tv

Loading

ROMA — È un confronto tv davvero impossibile quello che vorrebbero i leader delle tre coalizioni in campo per le elezioni di domenica e lunedì. Mario Monti torna all’attacco e propone un confronto a tre «per non privare gli italiani del diritto di formarsi un’opinione» ma le risposte degli altri due competitor sono fiacche: «Se devo andare in tv, io mi confronto solo con Bersani», fa sapere il Cavaliere immedesimato più che mai nel ruolo dell’inseguitore pronto al balzo per il sorpasso. Mentre il segretario del Pd insiste con lo schema, formalmente ineccepibile, secondo il quale il confronto tv va esteso a tutti i leader in corsa: quindi anche a Beppe Grillo, Oscar Giannino e Antonio Ingroia. Dunque, la proposta del professor Monti ha incassato ancora una volta due no.
Il presidente del Consiglio in carica per gli affari correnti ha scelto l’ultima domenica di campagna elettorale per fare il suo appello. Dopo giorni e giorni in cui il Cavaliere ha picchiato duro contro Monti, al punto di rompere il silenzio imposto dalla legge sui sondaggi per demolire le aspettative elettorali del polo di centro, il professore è passato al contrattacco. E si è rivolto a Berlusconi e a Bersani: «Mancano pochissimi giorni al voto, davvero volete sottrarre ai cittadini italiani il diritto di formarsi un’ idea sulla base di un confronto diretto tra i candidati? Onorevole Berlusconi, onorevole Bersani, non facciamo questo. Abbiamo il dovere di non limitarci ad appelli singoli ma di confrontare le nostre idee davanti agli elettori».
Per dire tutto questo, Monti ha scelto un video postato su Twitter e Facebook. Insomma, il professore ha gettato in mare il suo messaggio nella bottiglia e ha scelto la Rete per far sapere che sono gli altri a porre condizioni e a dire di no: eppure, conclude Monti, «in tutte le democrazie avanzate si fa questo… perché proprio in Italia non deve avvenire? Proprio in un momento in cui l’antipolitica è così diffusa e furiosa, vogliamo alimentarla ancora sottraendoci a un confronto base della civiltà  democratica?».
Secondo Monti, dunque, l’ideale sarebbe fissare un appuntamento per giovedì o venerdì in prima serata, magari negli studi Rai della Dear di via Nomentana o nella sede di SkyTg24 di via Salaria dove fino all’ultimo si spera di fare un colpo sensazionale per raddrizzare da un punto di vista televisivo una campagna elettorale non proprio brillante.
Ma la strada per un confronto tv a tre è tutta in salita. Berlusconi continua ad attaccare Monti dicendo che il polo di centro arriverà  quarto (dopo Grillo, dunque) e che lui accetta la sfida solo per chi compete per il primo posto. Cioè con Bersani. E così il pensiero del Cavaliere arriva attraverso le parole della fedelissima Deborah Bergamini: «L’appello di Monti al confronto tv con Berlusconi e Bersani autocertifica il suo affanno elettorale. È noto, infatti, che chi è in vantaggio non condivide la propria visibilità  con l’avversario, mentre chi rincorre, ovviamente, ha tutto l’interesse a inserirsi nella scia dell’apripista».
Ma seguendo lo stesso schema teorizzato dal deputato Bergamini (Pdl), Pier Luigi Bersani non ha alcuna voglia di offrire il fianco debole del Pd al Cavaliere nella volata finale: per cui, si giustificano gli uomini del segretario, come si fa a escludere dal confronto tv il leader che magari prenderà  più voti del polo di centro? Dunque il confronto in tv è a sei oppure non se ne fa niente.
Ma Oscar Giannino (Fare per fermare il declino) teme che dietro tutto questo ci sia una combine: «Se non hanno paura di confrontarsi con noi, perché tutte le regie dei vecchi partiti, dei partitosauri quali il Pd, il Pdl e l’innesto Montezemolo-Fini-Casini si sono messe d’accordo per evitarci? Per questo rivolgo un appello diretto agli elettori di Grillo, Ingroia, Monti, Berlusconi e Bersani: dite ai vostri leader di non rifiutare il confronto in tv, la comparazione e la concorrenza tra le idee non è mai un esercizio inutile. Chi vuole farvi votare al buio, ha evidentemente qualcosa da nascondere». Insorge anche Antonio Di Pietro: «È grave che Monti chieda un confronto diretto tra i candidati, scegliendosi gli interlocutori ed escludendo Rivoluzione Civile, che chiaramente gli fa paura».


Related Articles

Il piano del Cavaliere per congelare i processi

Loading

  LA PAURA è sempre la stessa, essere condannato, venir interdetto o, nella peggiore delle ipotesi, finire in cella.
Mentre tratta, da potente leader del Pdl, per il nuovo governo, Berlusconi vive il suo atavico incubo, la catastrofe per via giudiziaria.

“La vendetta del Cavaliere sulle toghe inaccettabile la legge del taglione”

Loading

Il Pdl fa della battaglia sulla giustizia una questione di libertà , ma la libertà  senza regole diventa abuso Prescrizione breve più processo lungo sono in contraddizione ma insieme cancelleranno i processi del premier

Giulia Bongiorno: “Che errore giuridico in Italia si minimizza un reato grave”

Loading

L’avvocato e deputato di Futuro e Libertà  boccia nettamente il verdetto. “C’è un problema culturale”    “Per la violenza del branco dico sì alla custodia cautelare. Quando ci vuole, ci vuole…” 

No comments

Write a comment
No Comments Yet! You can be first to comment this post!

Write a Comment