Teologia progressista, Islam e preservativi i tre nemici del papa
Una citazione dell’imperatore bizantino Manuele II Paleologo (1350-1425) viene considerata un’offesa all’islam e ai musulmani e provoca violenze e proteste in Africa e nel mondo arabo. Dappertutto, i leader musulmani richiedono le scuse e minacciano di ritirare gli ambasciatori dal Vaticano: le parole del papa – affermano – rafforzano pericolosamente una immagine falsa e distorta dell’islam.
Nel marzo 2009, Ratzinger è sull’aereo che lo porta in Camerun e conversa con i giornalisti sugli obiettivi del suo viaggio in Africa. Un cronista francese gli rivolge una domanda sull’Aids, e il papa risponde che la distribuzione dei preservativi aggrava il problema, non lo risolve. Al Parlamento europeo, una mozione di censura del pontefice totalizza 119 voti. Spagna, Francia e Germania gli chiedono di scusarsi. Il Belgio vota una mozione di censura nei confronti delle sue dichiarazioni e provoca una crisi diplomatica con il Vaticano. Un gruppo di teologhe e teologi dell’associazione spagnola Giovanni XXIII non esita a invitare «un papa che non ha né l’età né la mentalità per rispondere alle sfide che affronta la chiesa» a dimettersi. Secondo l’associazione – che conta nomi prestigiosi quali Juan José Tamayo e José Maria Castillo -, non solo il pontificato di Joseph Ratzinger ha portato alla paralisi del programma di riforma del Concilio Vaticano II, ma «è andato nella direzione opposta: ritornando a posizioni contrarie allo stesso Concilio o interpretandolo in modo conservatore».
Un indirizzo evidente nelle politichedel Vaticano in America latina, già esplicitato da Giovanni Paolo II, avverso alla Teologia della liberazione che ha costeggiato e affiancato il cammino del marxismo nel sud del mondo. Ratzinger effettua due visite in America latina, dove si trova il 42% della popolazione cattolica di tutto il mondo: la prima a maggio del 2007 per assistere all’Assemblea generale della conferenza episcopale dell’America latina e dei caraibi (Celam), che si tiene ad Aparencia, in Brasile. In quell’occasione nega che la religione cattolica sia stata imposta con la forza ai popoli originari americani. Laici e religiosi gli ricordano le atrocità commesse dai conquistadores in nome della fede. Nel marzo 2012 visita il Messico e Cuba, dove commemora la prima storica visita del suo predecessore (nel ’98). «Ratzinger è stato l’esecutore per conto di Wojtyla della repressione del pensiero teologico e delle teorie portate avanti durante il Concilio Vaticano II», ha detto ieri Giovanni Battista Franzoni, ex sacerdote espulso nel ’76 per il suo appoggio al Partito comunista.
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