I sindaci: nove miliardi o salta il blocco

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Quella di giovedì prossimo sarà  un’iniziativa pubblica «aperta alla partecipazione delle parti sociali, dei soggetti istituzionali ed associazioni, nonché di tutte le forze politiche» che hanno a cuore il tema della crescita e dello sviluppo. Accanto all’Anci non mancherà  la nutrita delegazione dell’Ance, l’associazione dei costruttori guidata da Paolo Buzzetti, che ogni giorno denuncia il collasso del sistema delle imprese del settore. Ma il richiamo dei sindaci è rivolto a tutte le imprese del sistema confindustriale e alle altre associazioni imprenditoriali, nonché ai sindacati, perché la moria delle imprese si sta traducendo in disoccupazione.
La riunione di ieri è servita anche per dare il via libera a un’iniziativa ben più di rottura che Delrio aveva annunciato domenica dalle pagine del Corriere della Sera: lo sforamento del Patto di stabilità  interno da parte dei Comuni, allo scopo di liberare 9 miliardi di crediti ancora non pagati alle imprese, a fronte di circa 20 mila appalti già  assegnati. Un atto di rottura delle regole, che sarà  espletato da un’ordinanza, di cui l’Anci ha deciso di incaricare i sindaci, con tutte le conseguenze sul piano della loro responsabilità  erariale. Nel tentativo di scongiurare una simile evenienza, ieri l’Anci ha rivolto l’ennesimo appello al governo affinché approvi subito un decreto, autorizzando i pagamenti alle imprese. «Il tempo è scaduto — ha detto il presidente —: attendiamo provvedimenti urgenti. Se non avremo una risposta in tempi rapidissimi, al più tardi tra Pasqua e la prima metà  di aprile, provvederemo a autorizzare i pagamenti con atti politici». Una strategia che il vicepresidente dell’Anci, Flavio Zanonato, anche di lui del Pd ma di area «bersaniana» a differenza di Delrio, «renziano», non condivide, ritenendola «controproducente e inattuabile».
Una delegazione dei sindaci, giovedì prossimo, chiederà  di essere ricevuta anche alla Camera: «Il governo può fare subito un decreto, ma noi — ha sottolineato Delrio — ci appelliamo anche al Parlamento a fare una battaglia immediata affinché il governo intervenga». Un richiamo necessario perché il governo Monti si trova in carica solo per l’ordinaria amministrazione e un atto importante, come il decreto richiesto, abbisogna di un’ampia condivisione politica da parte del nuovo Parlamento.
Per il presidente di Confartigianato, Giorgio Merletti, l’iniziativa dell’Anci è positiva ma il prossimo governo dovrà  intervenire subito per applicare «la compensazione secca, diretta e universale tra i debiti degli enti pubblici verso le imprese e i debiti fiscali delle imprese verso lo Stato».


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