La proposta di Alfano: sostegno ai Democratici e un moderato al Colle

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ROMA — Un presidente della Repubblica «moderato» in cambio del sì alla nascita di un governo Bersani. Angelino Alfano fa la sua proposta davanti alle telecamere di Lucia Annunziata, durante il programma In 1/2 Ora su Raitre. E, prima ancora di ricevere dal Pd un no secco, deve incassare un «siete impresentabili» dalla stessa giornalista che lo sta intervistando. Così scoppia la lite tra il segretario del Pdl e la Annunziata. «Perché il centrodestra non può avere il capo dello Stato?», si era chiesto Alfano, dopo aver detto che se «al Colle andasse un moderato, indicato dal centrodestra, questo faciliterebbe la nascita di un governo Bersani». Una proposta che il Pd ha subito respinto: «Per scambi indecenti qui non c’è recapito».
Ma la domanda retorica di Alfano nello studio di Raitre aveva già  ricevuto una prima risposta. Dalla stessa Annunziata, che non riesce a trattenersi e dice: «Perché siete impresentabili!». E sono scintille. Alfano si offende, ribatte: «Con quale autorità  si permette di dire questo a chi ha ottenuto così tanti voti dagli italiani? Questo è disprezzo, lei ha detto una cosa ingiusta». Fa marcia indietro la Annunziata, ma solo a metà , e replica: «Mi scuso per il mio giudizio molto franco ma ognuno deve prendersi le proprie responsabilità ».
Tutto il Pdl insorge. Maurizio Lupi dice che quelle parole sono «inaccettabili e mostrano l’arroganza di una certa sinistra che pensa di poter giudicare tutto e tutti», mentre un più concreto Maurizio Sacconi plaude al «do ut des» di Alfano a Bersani: «Una personalità  del centrodestra presidente della Repubblica garantirebbe da un lato la coabitazione con un governo guidato da un esponente della prima coalizione elettorale e, dall’altro, un percorso di riforma dello Stato».
Del resto, Alfano da Annunziata l’aveva detto in modo anche più diretto: «Dopo tre presidenti di sinistra, il popolo dei moderati ha diritto ad avere una propria rappresentanza al Quirinale. Proporremo una figura di prestigio votabile anche dalla sinistra». E aveva parlato anche del «tradimento» dei grillini che hanno votato Grasso al Senato («alla prima occasione di voto, non hanno saputo tenere fede alle promesse fatte agli elettori»), e di Monti («ha ambizione di andare al Quirinale»), che avrebbe offerto l’appoggio a Schifani in cambio di un sostegno per la sua corsa al Colle.
Quanto a Bersani, ieri non ha risposto direttamente ad Alfano. Da Maria Latella, su SkyTg24, ha spiegato che «nel caso di una richiesta di arresto nei confronti di Berlusconi», cosa di cui al momento «non vediamo l’eventualità », «ci comporteremmo come ci siamo sempre comportati, guardando le carte e se non c’è “fumus persecutionis”, dando l’assenso». E più tardi, a proposito della possibilità  che il Pd faccia una specie di governo Monti senza Monti, dice di escluderlo nettamente: «Non andrebbe bene, lo escludo in premessa, perché sarebbe come mettere dei coperchi precari su una pentola a pressione. Serve cambiamento».
Mariolina Iossa


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