La recessione svuota le strade in Italia traffico in calo del 34%

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PASSIAMO meno ore negli ingorghi: il tempo impiegato dagli automobilisti italiani in mezzo al traffico si è ridotto del 34% nel 2012. Ma non è una buona notizia: non dipende da una razionalizzazione dei mezzi pubblici, o dalla costruzione di nuove piste ciclabili che rendono più vivibili le grandi città . C’è meno traffico perché c’è meno gente che va al lavoro,
o al ristorante o al cinema.
Sono le conclusioni dell’indagine Traffic Scorecard di Inrix, società  che fornisce informazioni e analisi sulla circolazione stradale in 32 Paesi. La riduzione delle ore di congestione è un fenomeno europeo, non esclusivamente italiano: infatti il tempo passato negli ingorghi si è ridotto del 18%, si va dal — 51% del Portogallo al — 9% dell’Irlanda. «C’è sempre stata una forte correlazione tra la situazione economica e il livello del traffico nelle strade delle nostre città . — osserva Bryan Mistele,
ceo di Inrix — Considerando che la disoccupazione ha raggiunto livelli record nel 2012 e che il potere d’acquisto delle famiglie europee è crollato di 13,6 punti percentuali, non sorprende che i livelli di traffico siano diminuiti in modo significativo».
Considerazione che vale ancora di più per l’Italia, Paese che nel 2012 ha sperimentato la diminuzione maggiore di ore nel traffico, dopo Portogallo e Spagna (—38%): il tasso di disoccupazione a fine anno aveva superato l’11% (la media 2012 è del 10,7%), e adesso si avvia verso il 12%. E infatti anche nel primo trimestre del 2013 si è registrata un’ulteriore riduzione delle ore negli ingorghi rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente: — 33%. C’è un solo Paese europeo dove le ore nel traffico crescono, e anche tanto (+29% nel 2012): il Lussemburgo. Merito, spiegano gli analisti di Inrix, del potere di acquisto, «circa il 274% della media europea», riflesso di una situazione economica invidiabile: «Il Lussemburgo ha registrato nel 2012 il più alto Prodotto interno lordo pro capite al mondo. Nonostante sia una piccola economia, il Pil dello Stato è di 55,9 miliardi di dollari, il tasso di disoccupazione al 5,1%».
In dati assoluti, la città  italiana con la situazione peggiore è Milano (tredicesima in Europa), con 51 ore sprecate nel traffico nel 2012; seguono Roma, con 32, e Firenze, con 24. Numeri che possono non sembrare imponenti nell’arco di un anno, è da precisare che però il monitoraggio di Inrix considera soltanto le ore di punta dal lunedì al venerdì, non vengono valutati i weekend. In tutte le città  italiane si registra una drastica riduzione delle ore passate negli ingorghi rispetto al 2011: — 32% a Milano, — 35% a Roma, — 43% a Firenze, a Palermo un crollo del 54%. Fa eccezione solo Cagliari, con un +11%, certo non dovuto a un aumento straordinario del Pil quanto piuttosto «all’attività  portuale, alla scarsità  di mezzi di trasporto alternativi, al boom del traffico aereo 2012, collegato ai voli low cost e alla crescita del turismo».


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