Il piano Soru-Boeri: una piattaforma per rinnovare il Pd (anche via web)

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Due outsider che oggi saranno insieme a Milano, in uno dei circoli Arci più noti della città , l’«Arci Bellezza». Per discutere di «Rete, politica, partecipazione». Per contribuire a dare un volto più moderno al Pd. E creare forme di dialogo accessibili a tutti, «al di là  delle tessere e delle primarie». Imparando dai grillini.
Politica e nuove tecnologie, il rinnovamento passa anche dalla Rete. Soru e Boeri ne hanno parlato domenica a Sedilo (Oristano). Oggi, alle 18.30 a Milano, tornano a discuterne. Con un progetto da lanciare: una piattaforma web a servizio del partito. Per informare, raccogliere idee e commenti. L’iniziativa nasce da un’idea di Soru «per costruire il centrosinistra sardo del futuro». E non si tratta di un semplice blog, di una bacheca Facebook in cui raccogliere pareri. L’ispirazione arriva da colossi come National Builder (slogan: «liberare il potenziale dell’umanità  connessa») e Liquid Feedback («democrazia interattiva» sviluppata nel 2010 da due esponenti del Partito Pirata tedesco). Software per lo sviluppo di proposte e (a seguire) decisioni. Uno strumento che, con l’esperienza del fondatore di Tiscali applicata alla politica, può davvero diventare una sorgente di innovazione per i partiti.
Stefano Boeri ci crede. Soprattutto «dopo il disastro delle ultime settimane». Analisi: «Il Pd si è presentato alle elezioni dando per scontato che avrebbe governato; fino all’ultimo momento non ha capito cosa stava succedendo nel Paese. Mentre Pier Luigi Bersani smacchiava il giaguaro, i grillini riempivano le piazze con una chiamata via web». Osservazione amara. «Abbiamo perso — continua Boeri — ma poi gli elettori non sono stati consultati. In queste condizioni è necessario ripensare gli scambi di comunicazioni tra Democratici».
L’ambizione: creare una rete «per avvicinare il Pd alla gente». E svecchiare l’impostazione novecentesca del partito. «La tessera — attacca Boeri — non può essere l’unica forma di adesione. Perché non sostenere singole campagne, dal consumo di suolo alla battaglia per i diritti?». E le primarie: «Che senso hanno se chiedono un voto solo tra opzioni già  decise?».
Più uniti. Anche online. «È un’opportunità  per la politica — conclude l’architetto — non un’alternativa». La lezione grillina è stata recepita.


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