Lavoro e contratti a termine, ecco le regole per i giovani

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Il giorno dopo l’approvazione definitiva alla Camera del decreto Lavoro, varato nella notte tra mercoledì e giovedì, il governo incassa applausi — quelli di Rete Imprese Italia —, qualche critica — la Lega secondo cui il provvedimento «non risolve i problemi del Paese» — e una pungolatura: secondo il presidente della commissione Lavoro Maurizio Sacconi, «costituisce una prima, parziale, risposta all’emergenza occupazionale». In attesa che entri in vigore, dopo la pubblicazione in Gazzetta ufficiale, il ministero del Lavoro tasta il terreno: secondo uno studio commissionato a Unioncamere, sono tredici su 100, in totale quasi 200 mila, le piccole e medie imprese italiane (fino a 49 addetti) pronte a usare gli incentivi per l’occupazione. E, soprattutto, il 38% delle Pmi afferma che, in mancanza di incentivi, non assumerebbe. Ma la legge, oltre agli incentivi per il lavoro, prevede molti altri provvedimenti importanti. Vediamo quali.
Avanti i giovani
I datori di lavoro che entro il 30 giugno 2015 assumano, con contratto di lavoro a tempo indeterminato, dipendenti di età tra i 18 e i 29 anni, che non hanno un impiego regolarmente retribuito da almeno sei mesi o privi di un diploma di scuola media superiore o professionale, avranno diritto per 18 mesi a un contributo pari a un terzo della retribuzione mensile lorda imponibile ai fini previdenziali. Questa somma non potrà superare i 650 euro. Lo stesso incentivo è previsto, per un periodo di 12 mesi, per chi trasforma un contratto a tempo determinato in uno a tempo indeterminato. A patto che l’imprenditore assuma, entro un mese, un altro lavoratore. Se invece decide, senza esservi tenuto, di stabilizzare un disoccupato che percepisce l’Aspi (l’indennità specifica), riceverà un contributo pari al 50% dell’indennità mensile residua. Per il finanziamento dell’incentivo sono previste risorse statali pari a 500 milioni per le regioni del Sud e a 294 per le altre, nonché possibili finanziamenti da parte delle Regioni stesse. Previste norme anche per la stabilizzazione degli associati in partecipazione con apporto di lavoro. Mentre cresce la dote per la liquidazione dei debiti della Pubblica amministrazione, che si spera invogli gli imprenditori ad assumere: altri 20-25 miliardi in arrivo.
Imprenditori di se stessi
Sarà più semplice mettere su una start up . Per costituire una società a responsabilità limitata, basterà un euro, e i soci fondatori non dovranno per forza avere meno di 35 anni. Si estendono anche al 2016 le agevolazioni fiscali previste per il 2013-2015 in favore di persone fisiche e giuridiche che vogliano investire nel capitale sociale di imprese innovative, e si diminuisce dal 20 al 15% la quota della spesa da destinare ad attività di ricerca e sviluppo. Il fondo per promuovere l’autoimpiego nel Mezzogiorno è finanziato con 80 milioni, e altri 80 milioni ai progetti del piano azione coesione.
Impara l’arte…
E mettila da parte, dice un vecchio adagio. La legge sul lavoro prevede l’adozione di linee-guida per l’apprendimento professionalizzante, che dovranno essere adottate entro il 30 settembre dalla conferenza Stato-Regioni. Un milione di euro andrà al Fondo «mille giovani per la cultura» destinato alla promozione di tirocini formativi e orientamento nei settori delle attività e dei servizi per cultura destinati ai giovani fino ai 29 anni. E vengono stanziati 10 milioni per l’alternanza scuola-lavoro, che permette ai ragazzi di passare alcuni giorni negli uffici o nelle officine, a imparare un mestiere. Stanziati 168 milioni per borse di tirocinio per giovani del Sud.
Contratti più snelli
Sono ridotti i tempi tra un contratto a termine e l’altro: da 60 a 10 giorni per i contratti fino a sei mesi e da 90 a 20 giorni per i più lunghi. Senza la pausa, scatta la conversione a tempo indeterminato. Viene estesa la possibilità di fare contratti senza causale, ed eliminato il divieto di proroga del primo contratto a termine casuale. Il contratto a progetto è ampliato: se l’attività di ricerca scientifica si prolunga, il progetto prosegue. Fissato invece un limite massimo di chiamata per i lavori intermittenti: 400 giornate di lavoro effettivo in tre anni.
Iva, se ne riparla ad ottobre
Slitta al primo ottobre il termine dell’aumento dell’aliquota ordinaria dell’Iva dal 21 al 22%. La misura, che costa quasi un miliardo, sarà coperta dagli aumenti degli acconti fiscali (al 100% per Irpef e Irap di professionisti e ditte individuali, al 101% per l’Ires e l’Irap delle società, al 110% per le ritenute delle banche su depositi e conti correnti) e dall’introduzione dell’imposta di consumo sulla sigaretta elettronica da gennaio 2014. Una decisione che ha scatenato le ire dell’Anafe, l’associazione dei venditori.
Valentina Santarpia


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