Scontro M5S-Boldrini: usa la Camera come una tv

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Ieri, l’ultimo round. A scatenare la polemica, sul blog, un post di Roberto Fico, presidente della Vigilanza Rai.
«Il 10 agosto la Presidente della Camera Laura Boldrini scrive sulla sua pagina facebook che la Camera dei Deputati lavorerà probabilmente subito dopo il 20 agosto per il decreto sul femminicidio confondendo così il “mero adempimento” con i veri e propri lavori della Camera», scrive il deputato campano. Che attacca: «È chiaro che Laura Boldrini o chi per essa ha lasciato intendere così per un semplice ritorno di “fama” come se la Camera fosse una semplice tv commerciale attraverso la quale migliorare la propria immagine. La Camera dei Deputati si riunirà di nuovo il 6 settembre, questa è la verità e nessun’altra». «La comunicazione data dalla Presidente Boldrini che intorno al 20 agosto ci sarà alla Camera la presentazione del decreto-legge sul femminicidio continua ad agitare i deputati del Movimento 5 Stelle», replica il portavoce del Presidente, Roberto Natale. Che spiega: «Si tratta di un adempimento costituzionalmente dovuto». Natale poi controbatte: «Svilire ogni risultato pur di poter continuare in una monotona propaganda negativa non aiuta il cambiamento».
Fico però nega che ci siano attriti con Boldrini: «Non abbiamo un rapporto conflittuale con lei — sostiene al Corriere — Semplicemente quello che non troviamo adeguato lo diciamo. Bisogna dire le cose come stanno: il Parlamento riprende il 6 settembre, che è venerdì oltretutto». E aggiunge: «Se per caso ci sarà una convocazione il 21 agosto sarò ben felice di andare, sperando non si tratti solo di decreti. Quando ci sarà una legge di iniziativa parlamentare?».
I botta e risposta tra la presidenza della Camera e i Cinque Stelle seguono un trend che ha toccato i vertici nelle scorse settimane, dopo i continui attacchi di Grillo alle Istituzioni (che ha apostrofato in milla modi: da «lezzo delle stalle» al Parlamento «tomba maleodorante») o alla esponente di Sel («studi la Costituzione», ha affermato a giugno). Boldrini ha replicato negli ultimi giorni di luglio in più occasioni. Il 24 ha parlato di «linguaggio aggressivo e distruttivo» del leader pentastellato, il 27 di una «attitudine distruttiva e nichilista che non aiuta gli italiani», il 29 ha bacchettato i parlamentari: «Alcuni comportamenti provocatori dei deputati M5s potrebbero essere evitati; non ne risentirebbe l’efficacia della loro azione politica». Insomma, un’estate calda tra Camera e Cinque Stelle, con una temperatura che non accenna a scendere e i contrasti a placarsi.
Emanuele Buzzi


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