Bollette gas più care per aiutare le imprese

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MILANO — Arrivano gli “aiutini” anche alle aziende che consumano, per la propria attività, grandi quantità di gas. Come per l’intervento sulle tariffe elettriche scattato a gennaio, saranno le piccole aziende, le partite Iva e la maggior parte delle famiglie a sopportare il peso degli sgravi al settore industriale. Lo prevede un emendamento del Nuovo Centrodestra al decreto Destinazione Italia, approvato ieri alla Camera, che porterà a nuovi rincari per i consumatori a partire da aprile.
Il decreto, che ora passa al riesame finale al Senato, prevede tutta una serie di misure a sostegno dell’economia. Si va dagli incentivi per la creazione di piccole imprese gestite da giovani o da donne ai crediti di imposta per chi investe in ricerca e sviluppo; dalle facilitazioni per il soggiorno in Italia di lavoratori extracomunitari impiegati in start up innovative fino alla compensazione, nel 2014, tra cartelle esattoriali e crediti vantati nei confronti delle pubbliche amministrazioni.
Ma Destinazione Italia comprende anche un impegno alla riduzione delle tariffe dell’elettricità: il governo proporrà ai produttori di energia fotovoltaica di spalmare gli incentivi su più anni, in modo da ridurne il peso in bolletta. In sostanza, si pagherà sempre la stessa cifra, ma in più anni. Peccato che in tutto meccanismo si sia inserito l’emendamento in favore dei “grandi consumatori” del gas che vale tra i 600 e gli 800 milioni. Se da un lato l’emendamento costituisce un sostegno effettivo alle imprese, visto che il prezzo complessivo dell’energia in Italia è di un 20-25% più alto rispetto al resto d’Europa, è anche vero che i prezzi del metano all’ingrosso sono ormai allineati con gli altri Paesi membri dell’Ue. E le imprese interessate (si va dalle ceramiche ai cementifici alla siderurgia) già possono acquistare grandi quantitativi di gas proprio su questo mercato.
Ma di quanto può essere l’aumento delle bollette il prossimo trimestre? Per l’energia elettrica era stato dello 0,7% a partire dal primo gennaio scorso (anche se il contributo agli energivori valeva un rincaro dell’1,3%, attenuato solo dalla concorrenza tra i vari operatori). Alle imprese, comunque, sono andati circa 600 milioni di aiuti finanziari.
Per il gas, dovrebbe scattare lo stesso meccanismo: prima il ministero dovrà fissare i paletti del provvedimento con un rincaro che non dovrà andare oltre il 2%. Poi sarà l’Autorità per l’energia e il gas a scegliere l’entità dell’incentivo anche in considerazione delle condizioni generali di mercato. Il primo gennaio scorso, va ricordato, il livello della bolletta del gas era rimasto inalterato. Anche per questo Federconsumatori, venuta a conoscenza dell’emendamento, ha chiesto al governo di compensare i possibili aumenti almeno “sterilizzando l’incremento dell’Iva” legato al costo della materia prima, tenendo conto che il peso fiscale è già al 35%.


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