Accordo fra Ue e Ucraina Il sì di Strasburgo e Kiev

Accordo fra Ue e Ucraina Il sì di Strasburgo e Kiev

Loading

BRUXELLES — Parlano entrambi di «giorno storico», il presidente Petro Poroshenko da Kiev e Martin Schulz da Strasburgo. E la cornice lo è davvero: la Verkhovna Rada (il Parlamento ucraino) e l’Europarlamento di cui Schulz è presidente hanno ratificato in contemporanea l’accordo di associazione fra l’Unione Europea e l’Ucraina. Lo stesso svanito nello scorso novembre, a Vilnius, sotto lo sguardo algido di Vladimir Putin, che non lo voleva per mille ragioni per lui valide ancora oggi. Ma oggi, con Putin che ha uno stivale dentro l’Ucraina, e 16 soldati ucraini appena uccisi — secondo le fonti di Kiev — dai miliziani filorussi, l’accordo si fa lo stesso. E’ un gesto che dovrebbe preludere alla trattativa ufficiale per l’ingresso di un qualsiasi Stato nella Ue. In questo caso particolare, non sarà quasi certamente così: parlano i cannoni, le frontiere si spezzano. Ma agli atti, resterà questo atto di coraggio o di imprudenza, da parte sia di Strasburgo che di Kiev, e insieme un evento mai verificatosi sotto la Russia neocapitalista, o l’Unione Sovietica comunista, o prima ancora la Russia zarista.
L’ accordo appena firmato prevede che l’Ucraina possa avere un accesso privilegiato al mercato comunitario fino al primo gennaio 2016, e non debba tagliare i dazi sulle merci europee (grande favore economico). Inoltre, i deputati hanno approvato il piano Poroshenko che offre uno «status speciale» e un regime di auto-governo per tre anni al bacino del Donbass, cioè alle aree delle due repubbliche autonome proclamate dai separatisti filorussi, Donetsk e Luhansk. I loro governi potranno anche avere una propria polizia e tenere elezioni locali a dicembre: nei fatti, al di là delle formule diplomatiche, Kiev accetta che queste terre passino sotto l’egida di Putin, cioè ritornino alla Grande Russia come già fatto dalla Crimea. Infine, i separatisti protagonisti di tanti scontri avranno l’immunità, con l’esclusione di quelli accusati dell’abbattimento dell’aereo civile malese. «Un anno fa — dice Schulz — nessuno poteva immaginare che si potessero ridisegnare le frontiere con la forza», invece ora «è tornata la paura della guerra in Europa», e «quanto è successo in Ucraina riguarda tutti noi». E’ il contrario, aggiunge il presidente dell’Europarlamento, di «una democrazia pilotata». Mentre Poroshenko, ricordando anche i morti nelle manifestazioni del 2013, ha sottolineato che «nessuna nazione ha mai pagato un prezzo così alto per diventare europea».
A confermare quanto la situazione sia ancora instabile, una fonte Nato ha calcolato ieri in mille — con centinaia di pezzi di artiglieria — il numero dei soldati russi impegnati in combattimenti all’interno dell’Ucraina.
Luigi Offeddu



Related Articles

Podemos rompe le trattative con il Psoe

Loading

Spagna. Il portavoce di Podemos: “L’accordo tra socialisti e Ciudadanos non è compatibile con noi”

Afghanistan. Dopo la strage Isis a un matrimonio, Talebani e Kabul più vicini

Loading

Domenica 80 feriti di varie esplosioni alle feste per il centenario dell’indipendenza. Il presidente Ghani annulla tante iniziative per il centenario nella capitale per rispetto verso le 63 vittime nell’attentato al party del matrimonio sciita

Rifugiati, Europa in balìa di Ankara

Loading

Crisi Ue. Schultz critica la Turchia e le minacce all’accordo con Bruxelles. Il Migration Compact al Consiglio del 28-29 giugno. Proposte sui finanziamenti. Le derive politiche nei paesi membri

No comments

Write a comment
No Comments Yet! You can be first to comment this post!

Write a Comment