Città e riduzione del danno in Europa

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Bilan­cio posi­tivo e nuove sfide per la ridu­zione del danno euro­pea (Rdd): nata a Mar­si­glia nel 2011, da ope­ra­tori, con­su­ma­tori e città, la rete euro­pea Eurohrn ha fatto il punto ad Amster­dam, il 2 e 3 otto­bre. Si è comin­ciato dal con­tri­buto dell’Olanda, che si è inter­ro­gata sul pro­prio plu­ri­de­cen­nale modello, offrendo una rifles­sione su alcune que­stioni cruciali.

Intanto la cen­tra­lità, nella Rdd di suc­cesso, del para­digma dell’apprendimento sociale, quel «con­su­ma­tori si diventa» gio­cato in pro­spet­tiva di un con­sumo più sicuro, auto­de­ter­mi­nato e cen­trato su com­pe­tenze indi­vi­duali e col­let­tive in grado di pro­teg­gere da rischi e danni; in seconda bat­tuta, l’attenzione a non incen­ti­vare, con scelte poli­ti­che e legi­sla­tive, pro­cessi di eti­chet­ta­mento dei con­su­ma­tori, come quelli rela­tivi alla cri­mi­na­liz­za­zione (ma anche alla pato­lo­giz­za­zione), il che con­sente di costruire un con­te­sto sociale incline alla nor­ma­liz­za­zione del con­sumo e a faci­li­tare la coe­sione sociale: per inten­derci, quella scelta che alla fine degli anni ’60 con­sentì la rinun­cia a san­zio­nare una quota impor­tante della gio­ventù olan­dese. Ma anche, su un altro piano, scelte di poli­tica sociale, in cui certi fat­tori «deter­mi­nanti» la qua­lità della vita dei con­su­ma­tori a rischio di esclu­sione gio­cano un ruolo inci­sivo, come e più di spe­ci­fi­che poli­ti­che «delle dro­ghe». L’Europa di Eurohrn, dalla Scan­di­na­via ai Bal­cani, dall’Italia all’Estonia, non è l’Olanda, ma que­ste «lezioni apprese» hanno risuo­nato con con­cre­tezza e forza nelle espe­rienze comuni. Una sfida con­di­visa è apparsa quella dei nuovi con­sumi e dei con­su­ma­tori del loi­sir: lo sce­na­rio è quello di una pro­du­zione mutante e «home made» di mole­cole, in un mer­cato fram­men­tato e vei­co­lato dal web, e dall’altro di con­su­ma­tori lon­ta­nis­simi dall’immagine del consumatore-tipo su cui la Rdd è andata costruen­dosi negli anni ’80 e ’90: i nuovi con­su­ma­tori si col­lo­cano agli anti­podi di ogni let­tura all’insegna del modello medico o di quello dell’esclusione sociale. Una distanza che è risuo­nata non solo tra gli ope­ra­tori alla ricerca di prassi rin­no­vate, ma anche nella neo-nata rete euro­pea dei con­su­ma­tori, Euron­pud (Euro­pean Net­work of Peo­ple who use Drugs) che ne ha fatto un ful­cro cri­tico. Tre temi spe­ci­fici nei lavori della rete.

Le stanze del con­sumo, ana­liz­zate in una aggior­nata tor­nata di ricer­che: 83 in tutta Europa, con un trend di clienti che non accenna a dimi­nuire, una dif­fe­ren­zia­zione nell’offerta che si ade­gua al mutare dei con­sumi e una con­qui­stata capa­cità di inte­ra­gire con i con­te­sti urbani. E una novità: una rete euro­pea delle stanze che offrirà esperti a chi vuole aprirne una (e l’Italia, si sa, potrebbe fruirne per supe­rare un ormai inso­ste­ni­bile gap). La lotta alle over­dose: studi di asses­se­ment sulle migliori prassi euro­pee, con le tante varia­bili che, insieme, dovreb­bero con­cor­rere all’efficacia degli inter­venti. Ruolo impor­tante è risul­tato quello dei con­su­ma­tori e delle loro com­pe­tenze, e qui l’Italia — per una volta… — può van­tare come miglior prassi la distri­bu­zione del far­maco sal­va­vita, il nalo­xone, nell’ambito degli inter­venti di bassa soglia e di peer support.

Infine, il lavoro della Rdd nei e con i con­te­sti urbani è stata posta come un trend neces­sa­rio del suo svi­luppo: le città con­ti­nuano ad essere attori e luo­ghi pri­vi­le­giati della Rdd che deve assu­mere sem­pre più la dimen­sione di una poli­tica inte­grata nelle poli­ti­che municipali.

Pro­prio aggan­cian­dosi a que­sta prio­rità, la rete ita­liana Itardd — che di EuroHRn è focal point nazio­nale — terrà il suo appun­ta­mento annuale 2014, il 14 e 15 novem­bre a Napoli, pro­prio sui con­te­sti urbani e i loro attori (www?.eurohrn?.eu )



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