Poeti e artisti del mondo appoggiano il processo di pace colombiano e la sua implementazione

Poeti e artisti del mondo appoggiano il processo di pace colombiano e la sua implementazione

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Noi, i poeti e gli artisti invitati al 27° Festival Internazionale della Poesia di Medellin, abbiamo posto i nostri occhi sul recente passato della Colombia e quello che abbiamo visto quasi supera la nostra capacità di comprensione e sfida, senza vincerlo il nostro amore per la vita.

 

Le cifre, di solito fredde, qui non lo sono: sono la dolorosa testimonianza di decenni di ingiustizia e usurpazione, figlie di un odio che deve essere estirpato dal corpo della Colombia. Solo in vite umane spezzate, ci hanno detto che parliamo di almeno 220 mila; le vittime 8.425.398; le sparizioni forzate 85 mila. Le cifre, ci hanno detto, sono ufficiali. Non può essere vero, ci siamo detti. E ancora una volta ci hanno risposto: “Queste sono le cifre ufficiali”. Allora tutto questo orrore è stato reale, non si trattava di iperboli: un popolo istallato per oltre mezzo secolo, nel dominio della morte.

 

La nostra capacità di comprensione e accettazione della realtà era stata già messa a dura prova quando, in un plebiscito preceduto dalle menzogne e da una perversa manipolazioni dei sentimenti legittimi del popolo colombiano, ha vinto un NO che ancora risuona nelle nostre coscienze.

Risolto questo duro impasse, pensammo che il peggio fosse passato, e ci auguriamo che così sia, però dobbiamo stare attenti per non lasciare che i discorsi di odio e vendetta spargano ancora il loro insidioso veleno. Vediamo con allegria che le parti in lotta durante questi decenni di orrore non solo stanno in guardia ma hanno dato prova incontestabile del loro sincero desiderio di pace e della volontà di onorare la parola scritta e firmata.

 

Anche se sembra un luogo comune, torniamo a dire che la pace è un diritto irrinunciabile dei popoli, un obbligo senza attenuanti dei governi. E come la speranza del popolo colombiano, rinata e rafforzata con la firma dell’Accordo Finale, non potrà essere ancora una volta tradita, invitiamo e chiediamo al Presidente Juan Manuel Santos, alla Magistratura e al Congresso della Repubblica di accelerare il compimento di quanto accordato, e in particolare di non dilatare né un giorno in più la liberazione dei guerriglieri ancora detenuti, applicando l’amnistia. E aggiungiamo la richiesta di agire rapidamente per la libertà di Simon Trinidad e a lottare in maniera onesta e determinata per smantellare le strutture paramilitari che rappresentano oggi il rischio maggiore di far ricadere il popolo colombiano nel dominio di morte e odio; alle FARC-EP chiediamo di non permettere che, nonostante le difficoltà, i pericoli e le minacce che ricoprono il lungo cammino della costruzione della pace, si logori la volontà di pace della quale hanno dato prova incontestabile.

 

Fino ad oggi vediamo che il popolo colombiano non è stato protagonista della storia, ma vittima. Di nuovo, basta guardare le cifre ufficiali: 177 mila civili morti vittime di massacri e il numero incredibile di vittime, quasi 9 milioni di persone, sono prove flagranti. Noi poeti e gli artisti che partecipano a questo 27° Festival Internazionale di Poesia di Medellin, siamo convinti che nell’implementazione dell’Accordo Finale sarà essenziale la presenza attenta della società civile e invitiamo il popolo della Colombia a blindare con il suo accompagnamento quanto accordato. Il non compimento degli accordi sarà ancora una volta la porta d’ingresso all’inferno della guerra.

 

Esattamente due anni fa, nel contesto del II Summit Mondiale di Poesia per la Pace in Colombia, i poeti invitati al Festival Internazionale di Poesia di Medellin hanno scritto e firmato un documento che diceva tra l’altro:

 

“La poesia e l’arte possono trasformare il dolore e la tragedia vissute, nella memoria e forzare affermare la vita e sconfiggere le arguzie della morte. Disporci a trasformare le profonde ferite che hanno prodotto in Colombia l’ingiustizia e il suo spiegamento bellico, ci impegna tutti a una riflessione su questo malessere, ma anche a riconoscere quello che siamo stati prima di contrarlo e di quello che, già superato, possiamo arrivare ad essere. Se affermiamo, senza tentennamenti, che la poesia è un impossibile realizzato, la pace dovrebbe essere un impossibile realizzabile. Questo impossibile realizzabile tornerà ad infondere nei nostri occhi il paese che non hanno smesso di essere”.

 

Noi oggi facciamo nostre quelle parole e ripetiamo anche quelle che ci ha lasciato il poeta Dylan Thomas: “E la morte non avrà dominio”.

 

Firmano:

Timo Berger (Alemania)

Tom Schulz (Alemania)

Odile Kennel (Alemania)

Graciela Maturo, (Argentina)

Samuel Bossini (Argentina)

Hugo Francisco Rivella (Argentina)

Maria Takolander (Australia)

Tina Elorriaga (Argentina)

Diana Araujo (Brasil)

Stefan Hertmans (Bélgica)

Marcia Mogro (Bolivia)

Jorge Torres (Colombia)

José Luis Díaz-Granados (Colombia)

Alejandra Lerma (Colombia)

Maria Tabares (Colombia)

Marco Fidel Cardona (Colombia)

Camila Charry (Colombia)

Lucía Parias (Colombia)

Gustavo Valdes (Colombia)

Carlos Ciro (Colombia)

Sore Snid Berrío (Colombia)

Maria Isabel Garcia Mayorca (Colombia)

Pedro Arturo Estrada (Colombia)

Orietta Lozano (Colombia)

Felipe Posada (Colombia)

Felipe López (Colombia)

Camilo Restrepo (Colombia)

Carlos Andrés Jaramillo (Colombia)

Kelly Jiménez (Colombia)

Daniel Acevedo (Colombia)

Lina Trujillo (Colombia)

Andrés Alvarez (Colombia)

Ronald Cano (Colombia)

Lorena Zapata (Colombia)

Gunnara Jamioy Izquierdo (Naciones Iku-Kamëntsá, Colombia)

Pedro Ortiz (Nación Inga, Colombia)

Eduard Encina (Cuba)

Elvira Hernández (Chile)

Jesus Sepulveda (Chile)

Gary Geddes (Canadá)

Peter Laugesen (Dinamarca)

Luis Carlos Mussó (Ecuador)

Luis Carlos Mussó (Ecuador)

Gerry Loose (Escocia)

Inger Mari Aikio (Nación Sami, Finlandia)

Marc Perrin (Francia)

Anne Kawala (Francia)

Stepháne Chaumet (Francia)

Peter Waugh (Gran Bretaña)

Nikolaos Vlahakis (Grecia)

Sabino Esteban (Guatemala)

Fabricio Estrada (Honduras)

Abhay K. (India)

Caterina Davinio (Italia)

Ann-Margaret Lim (Jamaica)

Hanane Aad (Líbano)

Khalid Raissouni (Marruecos)

Margarito Cuéllar (México)

Balam Rodrigo (México)

Natalio Hernández (Nación Náhuatl, México)

Fakhri Ratrout (Palestina-Jordania)

Najwan Darwish (Palestina)

Shirley Villalba (Paraguay)

Denisse Vega (Perú)

Zingonia Zingone (Reino Unido)

Mina Gligoric (Serbia)

Firas Sulaiman (Siria)

Svenja Herrmann (Suiza)

Haydar Ergülen (Turquía)

Savina Yannatou (Grecia)

Martín Cruz ((Colombia)

Spyros Manesis (Grecia)

Chinoy (Chile)

Polito Ibañez (Cuba)

Mauruicio Castillo –Chinoy-(Chile)

Saidash Begzy Oglu Mongush (Tuva-Rusia)

Baatarkhuu Tumendembere (Mongolia)

Beppe Costa (Italia)



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