La resistenza della Gkn: «Se sfondano qui allora sfondano dappertutto»

La resistenza della Gkn: «Se sfondano qui allora sfondano dappertutto»

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Il caso nazionale. I cancelli della fabbrica di Campi Bisenzio trasformati in un’agorà pubblica e politica. Assemblea permanente, concerti e tanti atti di solidarietà per i 422 licenziati e i lavoratori dell’indotto

Una «sirenata» con oltre 40 ambulanze ha continuato a tenere accesa ieri la solidarietà per la battaglia dei 422 operai della Gkn che, insieme a quelli degli appalti (in totale oltre 500), difendono la fabbrica e il lavoro dalla chiusura e dai licenziamenti disposti dal fondo americano Melrose Industries.

L’ORIGINALE manifestazione-carosello a sostegno degli operai che hanno avuto l’intelligenza politica di trasformare la loro difficile situazione in un caso nazionale è stata organizzata davanti ai cancelli della fabbrica in via Fratelli Cervi 1 a Campi Bisenzio dalle pubbliche assistenze di Signa, Campi Bisenzio e San Donnino. Hanno aderito le altre associazioni della provincia fiorentina, oltre al comitato regionale Anpas. I volontari della protezione civile hanno preparato con la cucina da campo una cena per gli operai e le loro famiglie riuniti in assemblea permanente.

STASERA, sempre davanti ai cancelli trasformati in un’agorà pubblica, i lavoratori della Gkn incontreranno quelli dello spettacolo. Ci sarà lo scrittore Stefano Massini che interpreterà un testo, già letto al Festival Letterature di Roma ai Fori imperiali, che parla della battaglia della Gkn. Davanti a mille posti a sedere, riservati ai dipendenti e ai loro familiari oltre che ai lavoratori di altre vertenze invitati a parlare, ci sarà Piero Pelù che di recente ha ospitato sul palco di un suo concerto due operai della fabbrica di Campi Bisenzio. All’incontro-happening parteciperà l’ Orchestra Multietnica di Arezzo. Ci sarà Bobo Rondelli molto altri cantanti, attori, attrici, registi che hanno raccolto l’invito di Massini a prendere posizione contro i licenziamenti, simbolo di quelli già avvenuti in questo torrido luglio e dei molti altri che potrebbero arrivare nelle prossime settimane a causa dello sblocco disposto dal governo e dell’insufficiente «avviso comune» stabilito tra sindacati e Confindustria.

«QUESTA FABBRICA è casa nostra. Da qua non ce ne andiamo – dicono gli operai – Se sfondano qua, sfondano dappertutto». Oggi pomeriggio il vicepresidente di Coraggio Italia Stefano Mugnai chiederà in un question time alla Camera al ministro del lavoro, Andrea Orlando quali sono le iniziative assunte dal governo per scongiurare i licenziamenti e garantire la continuità produttiva.

SEMPRE oggi al presidio arriverà una folta delegazione della Fiom di Reggio Emilia mentre domani arriveranno i lavoratori della Whirlpool, anch’essi sotto procedura di licenziamento. Domani sera è prevista un’assemblea a Quinto Basso del gruppo dei solidali «Insorgiamo con i lavoratori Gkn».

CONTINUANO gli scioperi di due ore al giorno dei metalmeccanici che chiedono al governo di bloccare i licenziamenti, fare rispettare l’avviso comune, usare gli ammortizzatori sociali. L’adesione agli scioperi è altissima. L’85% alla Bosch e alla Getrag di Bari, il 90% alla Stellantis Vm di Cento, il 70% alla Maserati di Modena e poi Marelli (Bari, Crevalcore e Bologna), Cnh Industrial e Iveco (Brescia e Modena),

«LO SBOCCO dei licenziamenti senza una riforma universale degli ammortizzatori sociali e senza una politica industriale, rischia di colpire i lavoratori dell’automotive oggi il più colpito» sostiene Francesca Re David, segretaria della Fiom-Cgil

* Fonte: Mario Pierro, il manifesto



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Lo prevede la Cgil: “Da gennaio a fine settembre siamo giunti a 800 milioni di ore, più di quante registrate nel 2011. Dati che delineano una vera e propria economia di guerra”. Il 20 ottobre manifestazione nazionale a Roma

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