• Chi siamo
    • La Redazione
    • Il Comitato Scientifico
  • GR International Site
  • Contatti
  • Multimedia
    • Video
    • Pod Cast
    • Immagini
  • Privacy
Diritti Globali
  • HOME
  • News
    • INTERNAZIONALE
      • Aukus. Gli USA abbaiano nel cortile cinese con i sottomarini atomici all’Australia
      • La repressione della rivolta in Perù e le Brigate della Salute
      • Industria bellica. In crescita verso l’Indo-pacifico, USA in testa agli esportatori
      • Iran-Arabia Saudita, il successo della diplomazia cinese
      • Somaliland. Oltre 200 morti e 185mila profughi, torna la guerra
      • Stretta di mano tra Arabia Saudita e Iran patrocinata dalla Cina
    • DIRITTI ECONOMICI
      • Congresso CGIL. Viaggio tra i delegati, dove c’è vita e futuro
      • «Flat tax per tutti», ma la riforma del governo è per ricchi
      • Francia. Mobilitazione storica contro la riforma pensionistica
      • Stellantis: miliardi agli azionisti, briciole agli operai
      • Francia. Nuova manifestazione per le pensioni: «Siamo 2 milioni e mezzo»
      • Eternit Bis. La procura chiede l’ergastolo per il magnate dell’amianto
    • DIRITTI SOCIALI
      • Sanità. L’arrembaggio del settore privato che invade il pubblico
      • Reddito col contagocce: si chiamerà «MIA», meno soldi e più ricatti
      • Firenze. La scuola è antifascista, dicono 50mila in piazza
      • Si parla di cannabis, la polizia irrompe a scuola
      • «Il Covid dilagava e non intervennero», le accuse della procura di Bergamo
      • Carcere. Il 41bis e l’ostentazione della disumanità della pena
    • DIRITTI UMANI
      • STRAGI IMPUNITE. Nuovo naufragio, trenta migranti morti: coordinava l’Italia
      • Stragi in mare. Il nuovo populismo penale e il diritto a migrare
      • Strage di Cutro. In 10mila sulla spiaggia della morte, fiori, croci e nessun sorriso
      • Strage continua. Trovata la 73a vittima, un bimbo, ora uno scatto dei soccorsi
      • Strage di Cutro. Tornare a Mare Nostrum
      • Strage di Cutro. Sabato manifestazione sulla spiaggia del naufragio
    • DIRITTI AMBIENTALI
      • Stati Uniti. Tradite le promesse, Biden firma per trivellare l’Alaska
      • L’Europa frena sulle auto green, complice l’Italia e le divisioni tedesche
      • Ucraina, un anno di guerra anche all’ambiente e agli animali
      • Superbonus. Spesi 71 miliardi per il 3,1% degli edifici: tanti soldi ma per pochi
      • Legambiente: «Stroncata l’unica politica per riqualificare il patrimonio edilizio»
      • La Corte di giustizia europea dà il via libera agli OGM
  • I RAPPORTI
  • Rapporto 2022
  • Quaderni
  • LE INTERVISTE
  • GLOBAL RIGHTS
  • TALKING PEACE
    • KURDISTAN
      • Families of Er and Dağ appeal to international community 
      • EH Bildu-Esquerra Republicana Group asked Spanish Government about Er and Dağ 
      • The Struggle for Kobanê – A Future for Kurds?
      • Erciş, or the transformation of a province
      • With the spirit of the hunger strikers to the end of Turkish fascism
      • Kurdish activists called off hunger strike following Öcalan’s message
    • PAESI BASCHI
      • Prigionieri baschi: vittime di una politica di vendetta
      • In Olanda i nuovi populisti della destra sovranista diventano primo partito
      • I prigionieri politici baschi continuano a morire
      • Gli scrittori baschi sono coscienti di scrivere in una lingua subordinata
      • Dalla Corsica alla Baviera l’Europa si spacca nelle piccole patrie
      • Colpo basso alla pace, arrestati 12 avvocati della sinistra basca
    • PALESTINA
      • Dopo Trump, cosa cambia per Netanyahu e le politiche verso l’Iran
      • Territori occupati. Maher al Akhras vince dopo 103 giorni di sciopero della fame
      • Anche il Sudan normalizza le relazioni con Israele, Trump esulta
      • Israele/Palestina. Tra cinema e realtà: Un’altra musica era possibile
      • Il piano Trump sul Medio Oriente coinvolge Serbia e Kosovo, pagano i palestinesi
      • Medio Oriente. La “pace” di Trump, sceicco degli Emirati uniti d’America
    • COLOMBIA
      • Sessione del Tribunale dei popoli sul massacro di leader sociali ed ex Farc in Colombia
      • Colombia. Mario Paciolla, assassinato poiché abitante del nostro oblio
      • Colombia. Sull’omicidio di Mario Paciolla si allunga l’ombra dei militari
      • Colombia, la Corte suprema conferma l’arresto per l’ex presidente Uribe
      • Per la morte di Mario Paciolla in Colombia un’inchiesta ONU
      • Liliany Obando: Le carceri in Colombia sono luoghi disumani
    • IRLANDA
      • La Corte di Giustizia Europea boccia la Commissione: Apple rimane esentasse
      • Irlanda, a quattro mesi dal voto inedita alleanza a spese del Sinn Féin
      • Irlanda. Tutto può succedere dopo il ciclone Sinn Féin
      • Brexit. C’è l’intesa con l’Europa, ma non sarà facile
      • Get Brexit done, Johnson bluffa e punta al «no deal»
      • Regno unito, chiuso il Parlamento, la Brexit sempre più nel caos
  • Global Rights MAG

Brasile. Caro Lula, ascoltaci

Brasile. Caro Lula, ascoltaci
15 Dic, 2022 Fonte: - Laura Burocco *
Print this article Font size -16+

Loading

Lettera al presidente brasiliano appena rieletto, mittente le donne yanomami. Che hanno i loro progetti per salvare le terre indigene aggredite dall’estrattivismo: «Rispetta le nostre regole»

 

Durante il XIII Encontro de Mulheres Yanomami, le partecipanti hanno deciso di scrivere una lettera al neo-presidente brasiliano Luiz Inácio Lula da Silva. Dal momento della sua elezione, e la promessa di creare il Ministero dei Popoli Indigeni diretto da un indio, sono numerose le sottili pressioni da parte di rappresentanti indigeni, affinché dalle parole si passi ai fatti.

Del resto gli indios brasiliani sanno bene quanto i precedenti governi Pt siano stati complici della creazione del disastro umano e ambientale amazzonico, inasprito a dismisura sia nel post-impeachment (2016-2018) che nel periodo bolsonarista (2018-2022), ma innegabilmente avviato all’epoca di quello che è stato il miracolo economico brasiliano targato Pt.

SI PENSI ALLE PROTESTE della società brasiliana per gli arretramenti del governo di Dilma Rousseff nell’area socio-ambientale con l’approvazione del Còdigo Florestal nel 2012. Riduzione delle Unità di Conservazione, del potere ispettivo di Ibama, violazioni delle licenze ambientali, lentezza nella regolarizzazione dei terreni, aumento della violenza nelle campagne, e un Ministero dell’Ambiente immobile nel contrastare l’avanzata, all’epoca, delle grandi piantagioni di soia.

Per questo se sentire Lula affermare che «la preservazione del bioma brasileiro è prioritaria» può dare speranza, allo stesso tempo fa crescere nelle persone colpite direttamente da questi arretramenti ambientali e dai “successi” estrattivisti, l’urgenza di esigere delle misure effettive capaci di andare oltre gli slogan elettorali.

Alla fine di novembre Davi Kopenawa xamã, portavoce del popolo Yanomami e autore insieme all’antropologo francese Bruce Albert, del libro La caduta del cielo (Nottetempo, 2018 ), invitato a integrare la squadra di transizione del Governo Lula, in un’intervista rilasciata all’antropologa Ana Maria Machado in yanomami aveva dichiarato: «Prima Lula sbagliava. Ora è più vecchio, forse più saggio. Forse ha aperto i suoi pensieri, ma nessuno sa cosa nasconde nel suo cuore. Non voglio che ci inganni di nuovo».

KOPENAWA CONTINUA rivolgendosi direttamente a Lula: «Quando hai parlato, ti abbiamo ascoltato. Noi indigeni e anche i napëpë (in yanomami i «bianchi», o anche i «nemici», ndr). Non vogliamo essere lasciati nel dolore se stai mentendo. Che sia vero quello che hai detto durante i discorsi pubblici, che se diventassi nuovamente presidente proteggeresti le popolazioni indigene, che soffrono in Brasile. Non voglio che continui a distruggere la foresta che voi bianchi chiamate Amazzonia. Perciò, Lula, questo è ciò che ti chiedo di fare per prima cosa: non iniziare prima a lavorare sulle terre bianche. Per prima cosa, rimuovi i minatori dalla nostra terra».

LE DONNE YANOMAMI chiedono aiuto per porre fine all’attività mineraria illegale nella terra indigena yanomami che ha degradato la terra, colpito gli animali ed esposto particolarmente le donne alla violenza di genere. Lo fanno in modo molto chiaro e diretto: «Lula, noi donne yanomami vogliamo mandarti la nostra parola. Sei molto lontano dalla Terra Indigena Yanomami, ma sappiamo che riceverai le nostre parole e che vorrai ascoltarci».

Non è un cocar na cabeça (copricapo indigeno) a far sentire vicino il presidente eletto. Lula ha vestito la coccarda indigena in alcune occasioni pubbliche, tra queste la morte di Bruno Pereira e Dom Phillips, all’epoca della campagna. Ovviamente il gesto simbolico non può che essere positivo, ma non basta.

La situazione viene descritta considerando le carenze del malgoverno e della amministrazione pubblica criminosa nei confronti dei popoli indigeni. Dalla situazione del caos sanitario, alla chiusura delle scuole e la violenza sulle donne. Denunciano il blocco del funzionamento dei postos de saúde indigena (equivalente alle Asl italiane) e l’esaurimento, causato da Bolsonaro, di tutte le riserve di clorochina utilizzata in caso di malaria, il diffondersi dei casi della malattia e l’assenza di personale medico preparato. Le scuole che non funzionano più. I bambini e i giovani non studiano, le donne vengono rapite e abusate dai garimpeiros (minatori).

Ma si chiede anche che il presidente eletto si faccia carico della terra, degli animali che ci vivono: «La nostra terra sta male, gli occhi dei pesci stanno cambiando, sembra che i loro occhi siano sciolti e anche gli animali sono diversi, magri e malati».

PER QUESTO LE DONNE non chiedono ma affermano: «Adesso che sei stata eletto di nuovo, noi donne yanomami ti diremo cosa vogliamo». E quello che vogliono pone al centro delle domande non tanto gli uomini, o almeno non gli uomini come centro, ma la terra, necessaria perché gli uomini e le donne yanomami possano stare bene. «Vogliamo vivere nella foresta vivi e belli (sic). Vogliamo tornare a vivere in una terra sana, che è la vera foresta yanomami. Vogliamo che i nostri figli continuino a nascere sani e forti. Abbiamo bisogno del tuo aiuto per guarire la foresta e anche gli animali che la abitano. Vogliamo continuare a vivere nella nostra terra, mangiando cibi sani e bevendo acqua pulita».

Fanno seguito una serie di richieste concrete, come quella di rimuovere le macchine: se si mandano via i garimpeiros ma non si rimuovono le macchine, sempre altri ne arriveranno. Richiedono un personale medico che non solo conosca i popoli indigeni, ma che visitino le comunità e che creino un nuovo servizio di salute pubblica dei popoli indigeni («costruito con le condizioni per servirci con dignità». Non solo richiedono la riapertura delle scuole ma vogliono che i giovani possano studiare nella loro terra e nella loro lingua.

LO DICONO CHIARO: «Vogliamo vivere secondo i nostri progetti. E poter accompagnare la cura del nostro territorio. I nostri progetti non causano distruzione e rispettano la nostra conoscenza della foresta».

Se la tendenza eurocentrica è quella di associare alle forme di vita indigene una certa visione romanticizzante, un mondo estraneo alla contemporaneità, a gestione tribale – termine spesso usato per evitare “primitivo”, mantenendone lo stesso valore razzista e arrogante. Le donne Yanomami – in conclusione de loro XIII incontro – dicono invece a Lula che hanno un loro Plano de Gestão Territorial e Ambiental (PGTA) e vogliono che il presidente eletto ne supporti l’attuazione. «Abbiamo le nostre regole e il nostro protocollo di consultazione e vogliamo che tu li rispetti e ti assicuri che vengano rispettati», dicono. Difficile non vedere in tale affermazione la forza di un movimento decoloniale che i dibattiti teorici accademici europei neppure sanno sognare.

* Fonte/autore: Laura Burocco, il manifesto

 

ph by Fernando Frazão/Agência Brasil, CC BY 3.0 BR <https://creativecommons.org/licenses/by/3.0/br/deed.en>, via Wikimedia Commons

 


Tags assigned to this article:
BrasileBruce AlbertBruno PereiraDavi KopenawadeforestazioneDom PhillipsestrattivismoLuiz Inácio Lula da Silvapopoli indigenipopolo Yanomamiterre indigeneyanomami.

Related Articles

0 DIRITTI AMBIENTALI 6 anni ago La difesa dell’ambiente è l’altra faccia della lotta alla globalizzazione

La difesa dell’ambiente è l’altra faccia della lotta alla globalizzazione

Loading

Ecologia. L’economia globale capitalistica prende le cose buone dai paesi poveri a cui restituisce la nocività. Il socialismo riconosce i bisogni essenziali alla vita

0 DIRITTI AMBIENTALI 10 anni ago I Verdi contro il governo: sull’Ilva nasconde i dati “A Taranto boom di morti da tumore”

I Verdi contro il governo: sull’Ilva nasconde i dati “A Taranto boom di morti da tumore”

Loading

La denuncia: +35% di mortalità  tra i bambini, +306% di mesoteliomi. Clini querela    

0 DIRITTI AMBIENTALI 12 anni ago Il miraggio del Ponte sullo Stretto dagli antichi romani ai giorni nostri

Il miraggio del Ponte sullo Stretto dagli antichi romani ai giorni nostri

Loading

Nel 1971 una legge istituisce la “Società  Pubblica” per poter avviare i lavori. Da allora 150 milioni di spese In un libro del sociologo dell’ambiente Aurelio Angelini la ricostruzione di un’avventura senza fine Una frenesia di studi: dalla fattibilità  economica agli uccelli migratori

No comments

Write a comment
No Comments Yet! You can be first to comment this post!

Write a Comment

Fai clic qui per annullare la risposta.

droghe diritti umani
Facebook Twitter Youtube Instagram
5x1000 a DirittiGlobali
LATEST NEWS
DIRITTI AMBIENTALI
Stati Uniti. Tradite le promesse, Biden firma per trivellare l’Alaska
LEGGERE »
Marina Catucci * 15 Marzo 2023
INTERNAZIONALE
Aukus. Gli USA abbaiano nel cortile cinese con i sottomarini atomici all’Australia
LEGGERE »
Lorenzo Lamperti * 15 Marzo 2023
DIRITTI ECONOMICI
Congresso CGIL. Viaggio tra i delegati, dove c’è vita e futuro
LEGGERE »
Luciana Castellina * 15 Marzo 2023
INTERNAZIONALE
La repressione della rivolta in Perù e le Brigate della Salute
LEGGERE »
Elena Basso * 14 Marzo 2023
DIRITTI GLOBALI

Diritti Globali

a cura dell’Associazione Società INformazione

info@dirittiglobali.it

Facebook Twitter Youtube Instagram

Questo sito è da considerarsi un blog e non una testata giornalistica. Non persegue alcuno scopo commerciale e l’accesso è totalmente gratuito. Alcune delle immagini pubblicate sono tratte da Internet, così come articoli e notizie; qualora il loro uso violasse diritti d’autore, lo si comunichi e verranno prontamente rimosse. Di ogni articolo pubblicato in questo sito è indicata chiaramente la fonte e l’autore. Non necessariamente il sito www.dirittiglobali.it condivide i contenuti e le opinioni che pubblica e che provengono da altre fonti e testate, rispetto a cui declina dunque ogni responsabilità . I commenti dei lettori non sono da attribuirsi a www.dirittiglobali.it, ma ai lettori stessi, i quali se ne assumono pienamente la responsabilità.

  • HOME
  • Global Rights International Site
  • Chi siamo
  • Contatti
© 2020 Copyright GlobalRigths. All Rights reserved.
Designed by BGDesign
Designed by Orange-Themes.com
  Close Window

Loading, Please Wait!

This may take a second or two. Loading
Cookies Per far funzionare bene questo sito, a volte installiamo sul tuo dispositivo dei piccoli file di dati che si chiamano "cookies". Anche la maggior parte dei grandi siti fanno lo stesso.
Accetta
Leggi di più
Cambia Impostazioni
Impostazioni della casella dei cookie
Impostazioni della casella dei cookie

Impostazioni Privacy

Scegli quali cookie vuoi autorizzare. Puoi cambiare queste impostazioni in qualsiasi momento. Tuttavia, questo potrebbe risultare alla susseguente non-disponibilità di alcune funzioni. Per informazioni sull’eliminazione dei cookie, consulta la funzione aiuto del tuo browser. Ulteriori informazioni sui cookie che utilizziamo.

Con lo slider, puoi abilitare o disabilitare vari tipi di cookie:

  • Blocca tutti
  • Essentials
  • Funzionalità
  • Analitica
  • Pubblicità

Questo sito farà:

Questo sito Web non:

  • Essenziale: ricorda l'impostazione dei permessi dei cookie
  • Essenziale: consentire i cookie di sessione
  • Essenziale: raccogli informazioni che inserisci in moduli di contatto, newsletter e altri moduli in tutte le pagine
  • Essenziale: tieni traccia di ciò che hai inserito in un carrello della spesa
  • Essenziale: autenticare che si è connessi al proprio account utente
  • Essenziale: ricorda la versione della lingua selezionata
  • Functionality: Remember social media settings
  • Functionality: Remember selected region and country
  • Analytics: Keep track of your visited pages and interaction taken
  • Analytics: Keep track about your location and region based on your IP number
  • Analytics: Keep track of the time spent on each page
  • Analytics: Increase the data quality of the statistics functions
  • Advertising: Tailor information and advertising to your interests based on e.g. the content you have visited before. (Currently we do not use targeting or targeting cookies.
  • Advertising: Gather personally identifiable information such as name and location
  • Ricorda i tuoi dati di accesso
  • Essenziale: ricorda l'impostazione dei permessi dei cookie
  • Essenziale: consentire i cookie di sessione
  • Essenziale: raccogli informazioni che inserisci in moduli di contatto, newsletter e altri moduli in tutte le pagine
  • Essenziale: tieni traccia di ciò che hai inserito in un carrello della spesa
  • Essenziale: autenticare che si è connessi al proprio account utente
  • Essenziale: ricorda la versione della lingua selezionata
  • Functionality: Remember social media settings
  • Functionality: Remember selected region and country
  • Analytics: Keep track of your visited pages and interaction taken
  • Analytics: Keep track about your location and region based on your IP number
  • Analytics: Keep track of the time spent on each page
  • Analytics: Increase the data quality of the statistics functions
  • Advertising: Tailor information and advertising to your interests based on e.g. the content you have visited before. (Currently we do not use targeting or targeting cookies.
  • Advertising: Gather personally identifiable information such as name and location
Salva e Chiudi