“Omicidio Arrigoni la mente è un giordano”

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GAZA – L’unica certezza che c’è a Gaza è l’infiltrazione dei gruppi salafiti nei ranghi di Hamas. Da lì sono venuti gli assassini di Vittorio Arrigoni, ex agenti della polizia di Hamas guidati da un cittadino giordano noto per il suo estremismo salafita. Complicità  e omissioni nelle indagini sull’assassinio di Arrigoni, il militante pacifista trucidato subito dopo il sequestro giovedì notte, rivelano che Hamas – l’ala fedele al premier Ismail Haniyeh – non ha il pieno controllo della situazione nella Striscia. E sulla caccia agli assassini e la loro cattura si sta consumando uno scontro interno che potrebbe cambiare l’equilibrio delle forze a Gaza. La cellula che avrebbe gestito il rapimento e l’uccisione di Arrigoni sarebbe stata composta da cinque persone, tutti militanti salafiti, ma almeno in parte provenienti dalle file di Hamas. I tre latitanti sono due palestinesi e «un infiltrato giordano», dice il ministro dell’Interno di Hamas. La caccia ai tre prosegue, perquisizioni, interrogatori a tappeto, per le strade della Striscia ci sono miliziani a ogni angolo. Ieri sera il comandante della polizia di Hamas ha fatto diffondere – anche attraverso Facebook – le foto segnaletiche e i nomi dei ricercati offrendo una taglia in denaro a chi sarà  in grado di dare notizie utili alla cattura. Per evitare una loro possibile fuga dalla Striscia, Hamas ha disposto la chiusura totale dei tunnel del contrabbando fra Gaza e l’Egitto. Misura “estrema” perché quei tunnel – sono più di 400 – sono la vena giugulare della Striscia con il suo milione e mezzo di abitanti. Dai tunnel sotto la sabbia lungo i 13 chilometri di frontiera entra tutto, dalle lavatrici ai missili, dai farmaci alle auto. E naturalmente persone. Su ogni singola merce Hamas percepisce una decima che frutta milioni di dollari ogni mese. E’ un modo per costringere anche la malavita palestinese che gestisce i tunnel a collaborare alla cattura degli assassini. Oggi la salma del pacifista italiano dovrebbe lasciare la Striscia per essere trasferita in Egitto e da lì rientrare in Italia, come chiesto dalla famiglia. Hamas – che ha già  annunciato che gli sarà  intitolata una strada a Gaza City – vorrebbe tributargli l’ultimo saluto con un funerale di Stato, accompagnando con un corteo di auto il feretro fino al valico di confine di Rafah. La commozione sembra sincera ma gli assassini di Arrigoni vengono da quelle file, il riscatto per il premier Haniyeh è arrestarli e farli condannare.


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