“A Giuliano i voti della città  che produce con lui la sinistra ha superato le frontiere”

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MILANO – Davide Corritore, ex consulente di Massimo D’Alema, è l’eretico del Pd che fin da subito ha creduto con determinazione nella candidatura di Giuliano Pisapia. Ora lavora nel suo staff ed è convinto che vincerà  il ballottaggio contro Letizia Moratti. 

Perché? 
«Per due motivi. In primo luogo perché reputavo che avesse delle caratteristiche inedite nella ristretta offerta politica del centrosinistra negli ultimi decenni. Inoltre, per le sue indubbie capacità  di riuscire a dialogare con ampi settori della città , compresa quella sinistra che da anni si asteneva. In una parola: Pisapia è un candidato inclusivo. Apparentemente un po’ antico, ma profondamente moderno. Un antidivo che credo sia un connotato della domanda latente che c’è nella società ». 
Molto diverso da Stefano Boeri su cui aveva puntato il Pd alle primarie. 
«Non credo che il Pd abbia sbagliato. La forza del centrosinistra a Milano è figlia della qualità  trasversale dei candidati che ha saputo presentare a quelle primarie. Se lo scopo della politica è di dare rappresentatività  a quella comunità  alla fine nessuno ha sbagliato. Abbiamo avuto ragione tutti». 
Pisapia, però, non è il Vendola della Lombardia. 
«Hanno due storie diverse, ma figlie di primarie finalmente non più confermative, ma contendibili. Dobbiamo fidarci del nostro popolo».
Un messaggio per i vertici del Pd e anche per chi vorrebbe rottamarli? 
«Nel voto di domenica e lunedì Pisapia per la prima volta ha raccolto punti in più di voti sia tra i lavoratori autonomi che tra i dipendenti. Ha raccolto il consenso della Milano che produce. Un terreno sul quale il centrosinistra era tradizionalmente in ritardo. Se i risultati sono questi significa che siamo riusciti ad arrivare al territorio di frontiera. Ma non è tutto». 
Che altro c’è? 
«Con la scelta di Pisapia si chiude un’era politica. Perché nella città  dove c’è stata la frattura storica sulla giustizia con Tangentopoli, la sinistra è stata in grado di proporre una candidatura di un garantista. Milano è una città  che innova la politica da decenni. A volte silenziosamente. Qui, per esempio, è nata la maggioranza silenziosa. La candidatura di Pisapia rappresenta una innovazione indubbia. Un candidato civico politico che ha profondi legami con la città . Una figura rassicurante che sa parlare a tutti i mondi». 
Qual è l’arma vincente che può consentire a Pisapia di battere Letizia Moratti? 
«Le oltre cinquantamila persona che Pisapia ha già  incontrato e che incontrerà  ancora. Pisapia è stato un candidato di strada, nel vero senso della parola. È per questo che a Milano vinceremo le elezioni. Diciamo sempre che vogliamo ascoltare le persone, la prima volta che lo facciamo veramente, guarda caso, vinciamo».

 


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