Giovani, europei e disoccupati

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 Politiken sottolineache la disoccupazione non risparmia nemmeno i paesi in cui la crisi si è fatta sentire meno, come ad esempio la Svezia, dove il 20 per cento dei giovani non lavora. Finora la Danimarca è sfuggita alla morsa della disoccupazione, con un tasso di “appena” il 12 per cento. Tuttavia è una situazione che rischia di peggiorare.

Secondo Jesper Rangvid, professore alla Copenhagen Business School, probabilmente il fenomeno si aggraverà  in tutta Europa, con conseguenze pesanti nel lungo periodo: “Quando una fetta rilevante di un’intera generazione è assente dal mercato del lavoro, i paesi perdono capacità  e potenzialità  importanti”, spiega Rangvid al quotidiano danese. E così la Grecia, che sarà  costretta ad applicare un durissimo programma di austerity per ottenere il sostegno economico degli altri stati membri dell’Ue e dell’Fmi, nel medio termine dovrà  presumibilmente fare i conti con una fuga di cervelli di massa, in modo particolare di giovani laureati.


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“A fine 2010, l’America Latina continua ad essere la regione con il più elevato tasso di disuguaglianza sociale al mondo”. A questa poco edificante conclusione è giunto il Rapporto 2011di Amnesty International sullo stato dei diritti umani nel mondo, con riferimento al continente latinoamericano. Il rapporto sottolinea come gli ultimi 50 anni abbiano rappresentato per il Centro e Sud America un periodo di progresso, non solo dal punto di vista della crescita economica, ma anche nel rispetto dei diritti umani, con specifica menzione di questi ultimi in quasi tutti i quadri normativi dei paesi che compongono il continente.

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