Le borse respirano, gli italiani no

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 Gli occhi degli analisti continuano a restare puntati sulla finanza e sul momento particolarmente grave passato dall’Europa, con le crisi di paesi come Grecia, Irlanda e Portogallo, e – subito dietro – le difficoltà  dell’Italia. Ieri il Fondo monetario internazionale ha lanciato un monito: «La crisi dei debiti dell’Eurozona – ha spiegato – minaccia la ripresa globale, e per questo bisogna mettere in campo azioni più decise contro possibili contagi». Intanto in Italia non si placano le polemiche contro la manovra tutta-tagli del governo: alla Cgil, ieri tra l’altro in piazza con i pensionati a Bologna, e all’opposizione, si è aggiunta una critica pesantissima da parte del settimanale cattolico Famiglia cristiana, che parla di «macelleria sociale», mentre in polemica con una norma appena varata dal governo si è dimesso il commissario straordinario di Alitalia Augusto Fantozzi.

Intanto la borsa italiana, dopo i giorni di passione della settimana scorsa, è tornata a respirare. Il giorno dopo il crollo, come si sa, molto spesso per i mercati è un momento di festa. Gli speculatori che avevano giocato al ribasso passano a incassare, acquistando a prezzi stracciati quel che avevano abbattuto 24 ore prima. Un esempio? Lunedì le azioni delle banche erano cadute all’inferno, ieri sono resuscitate. Così non è stato, almeno in mattinata, per i titoli di stato italiani, che hanno proseguito la discesa. Poi, anche qui, qualcuno ha deciso di tornare ad acquistare, realizzando un guadagno importante.
Movimenti puramente speculativi. I mercati non hanno infatti tenuto in nessun conto due segnali che di solito «orientano» una seduta: le parole caute della cancelliera tedesca Angela Merkel sulla possibilità  di un rapido accordo per «salvare la Grecia» e una disastrosa caduta dell’indice Zew (-15), che misura «la fiducia» delle imprese tedesche.
Molto dure e senza sconti le critiche alla manovra che vengono da Famiglia cristiana: «Da una parte – nota il settimanale – c’è una “casta” politica attenta solo a salvaguardare i propri privilegi; dall’altra una “macelleria sociale” contro il ceto medio e le famiglie con figli», che esclude invece «chi può essere chiamato a maggiori sacrifici». Un «miracolo a metà » – rincara Fc – «con un risvolto iniquo e vergognoso. Si chiedono pesanti sacrifici ai cittadini, ma la politica non ci rimette un solo euro. L’amara medicina è solo per il Paese, non per il Palazzo: sono lievi i tagli agli abnormi costi della politica, per lo più simbolici o rinviati al futuro. Chi non assume in prima persona lo stesso fardello dei cittadini, non ha nessuna credibilità . È delegittimato».
Ancora, per il settimanale «il miracolo è stato “dimezzato” dalla natura dei tagli, lineari e indistinti, che salva le caste e aumenta le disuguaglianze. Le famiglie si ritrovano ancora una volta nell’occhio del ciclone: tagli indistinti su tutte le agevolazioni fiscali per la famiglia, dagli asili nido ai mutui. E, nello stesso tempo, agevolazioni per le rendite finanziarie, o per specifiche categorie professionali».
Quanto a Fantozzi, si è dimesso da commissario Alitalia perché un articolo della manovra (il 15 comma 5) praticamente lo aveva esautorato, dato che prevede che nelle imprese in amministrazione controllata «l’organo commissariale monocratico è integrato da due ulteriori commissari, da nominarsi con decreto del Presidente del consiglio dei ministri o del ministro dello Sviluppo economico».
Ieri la Cgil è tornata a chiedere che il governo abolisca gli iniqui ticket sulle prestazioni ospedaliere, in applicazione da lunedì in diverse regioni e che già  stanno creando scontri e polemiche. Il sindacato guidato da Susanna Camusso ha anche chiesto uno stop del tavolo che sta esaminando il taglio alle agevolazioni fiscali: la Cgil è pronta a sedersi di nuovo solo dopo un incontro con il ministro Tremonti. Saranno proprio i tagli lineari alle agevolazioni a coprire parte della manovra da qui al 2014.


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