La rivista “licenzia” l’editore Vasco Rossi “Incompatibili con le sue parole su droga e alcol”

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MILANO – Tutto era cominciato un anno mezzo fa: «Vasco Rossi editore di una rivista di libri… suona bene», aveva annunciato a Repubblica il 9 marzo 2010, ben prima di dimettersi da rockstar, ma già  in cerca di percorsi diversi come fare l’editore e il testimonial della rivista letteraria Satisfiction. È durata fino a ieri mattina: «È stata un’avventura stimolante e divertente… le nostre strade ora si dividono, poteva accadere, è accaduto», scriveva su Facebook, dopo settimane di dichiarazioni e “clippini” – gli ultimi dalla clinica di Bologna dove starà  un po’ «per finire di curarmi da un virus» – che per tutta l’estate più difficile di Vasco sono scoppiate come castagnole vicino ad argomenti sensibili: guidare bevuti o senza casco è un urlo di libertà , seguìto da scontro col sottosegretario antidroga Giovanardi, di fronte a un cancro rifiuterei la cura, meglio un’ultima vacanza, con proteste dell’oncologo Tirelli, rifondiamo l’Arci-tossico, con sfottò a Capezzone, ricambiato.
Temi così sensibili che ieri il fondatore di Satisfiction Gian Paolo Serino, da vecchia data «fratello di tormenti» (definizione di Vasco) della rockstar e reduce anche lui da un’estate in clinica («virus cardiaco») che l’aveva tenuto due mesi lontano dal lavoro, ha “postato”: «Satisfiction da dicembre cambia editore. Il primo caso, credo, al mondo in cui il direttore “licenzia” l’editore». Aggiunge: «Mi trovo a disagio in compagnia di Giovanardi, ma ho avuto amici morti in incidenti dovuti dall’alcol e Vasco parla a migliaia di ragazzi. È un’aggravante dire che il “clippino” è la nuova forma della letteratura. O propormi, qualche giorno fa, un numero speciale sulla droga».
L’abiura della “vita spericolata” ha spaccato i fan di Satisfiction (800 mila copie in distribuzione gratuita nelle Feltrinelli di tutta Italia) e indignato quelli del “Blasco”, che a Serino hanno dato del traditore e dell’ipocrita. L’appello di Serino su Facebook contro il Vasco pensiero ha invece iniziato a raccogliere firme, tra cui quelle degli scrittori Aldo Nove e Paolo Sortino e della vicepresidente della Fondazione Umberto Veronesi Maria Giovanna Luini, medico e scrittrice. Dalla Fondazione Veronesi Satisfiction annuncia poi di ripartire, con uno scritto di Umberto Veronesi su scrittori, giornalisti e fumo. Luini spiega: «La prossima settimana ne riparlerò con Umberto e Paolo Veronesi, finora non c’è un impegno diretto, ma credo che la rivista meriti di essere sostenuta». Il nuovo corso “virtuoso” della rivista potrebbe anche trovare impulso dalle librerie Feltrinelli, che però confermano solo la soddisfazione per la distribuzione gratis nei propri spazi. Invece, spiega Serino, non ci saranno contenziosi con il “licenziato” Vasco: «Non abbiamo accordi scritti, basta la sua parola, gli giravamo le fatture. Ci sono pochi sospesi. Un numero costa circa 80mila euro, metà  viene dalla pubblicità , il resto dovremo trovarlo».


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