«Nessun potere ai dogmi» Berlino in piazza contro il papa

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Nel silenzio si è invece svolta una piccola protesta di fronte alla porta di Brandeburgo – nella zona attorno al parlamento dove il diritto di manifestazione è strettamente regolamentato – organizzata da gruppi impegnati nella difesa dei minori da abusi sessuali e da maltrattamenti.
Da mezzogiorno alle due, una ventina di persone si è riunita intorno a una suora di cartapesta con in una mano un crocifisso, nell’altra un bastone e un cartello con la scritta «mai più». Sono invece circa 6mila, secondo la polizia, 15mila a giudizio degli organizzatori, le persone riunitesi a Potsdamer Platz nel pomeriggio – in contemporanea con il discorso di Joseph Ratzinger in parlamento. «Siamo qui perché non vogliamo dare spazio ai dogmi nel nostro parlamento e per manifestare contro la misantropica politica sessuale e di genere del capo della chiesa», ribadisce una esponente di «Terre des Femmes», una delle tante organizzazioni presenti a difesa dei diritti delle donne, prima dell’inizio del corteo. E infatti «Nessun potere ai dogmi» è lo slogan della manifestazione, promossa dal comitato «Arriva il papa» (www.derpapstkommt.de), nato all’inizio dell’anno per iniziativa dell’ Unione degli omosessuali e delle lesbiche di Berlino e del Brandeburgo (Lsvd). «Siamo qui per dimostrare che si può essere preti, omosessuali e sposati», dicono Christoph Schmidt e Norbert Reicherts, due sacerdoti sospesi dal servizio per avere confessato la propria omosessualità .
Le 67 associazioni aderenti alla rete promotorice c’erano tutte, sparse tra gli undici carri guidati da un papamobile con a bordo due papi e due papesse, con in mano una grande bandiera arcobaleno. Tra odori di incenso, bandiere di partito (hanno aderito al comitato i gruppi queer dei verdi, dei socialdemocratici, della Linke, e anche un gruppo di iscritti al sindacato) sono stati distribuiti preservativi «senza rimorsi». Mentre finti sacerdoti benedicevano i presenti con spazzoloni per il gabinetto. «Può l’amore essere un peccato?», si chiedono le numerose associazioni a tutela dei diritti di omosessuali, bisessuali e transgender. «L’amore merita sempre rispetto», rispondono altri cartelli. Numerosi e «felici senza dio» i gruppi di ateisti, che sostengono: «Meno religione = più diritti umani. Noi non siamo papa». Mentre gli antifascisti chiedono a Benedetto di «tornare a casa».
L’ «omofobia uccide, ma è guaribile», afferma un cartello ottimista. Non guaribili sono le ferite interiori delle vittime di abusi sessuali nella chiesa, rappresentate da manifestanti «senza volto». Per la notte il papa sarà  ospite della nunziatura apostolica, nel quartiere di Neukà¶lln. Motivi di sicurezza hanno portato a sbarrare, sin da mercoledì, le strade intorno alla sede diplomatica, riservando l’accesso ai soli residenti. Su iniziativa del comitato «What the fuck!» ha organizzato una «piccola serenata» per la notte di giovedì in questa zona calda. Il comitato ha invitato i partecipanti a portare strumenti musicali. Chissà  se il santo padre dormirà  a finestre aperte.
PARATAUndici carri guidati da un papamobile con a bordo due papi e due papesse, con in mano una grande bandiera arcobaleno hanno sfilato per
le strade distribuendo preservativi «senza rimorsi»


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