Bmw parla sempre meno tedesco metà  della produzione sarà  straniera

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Berlino – Non è un lungo addio, ma certo un distacco dalle origini. Se il mondo in crisi delocalizza da anni, accelera la delocalizzazione anche Bmw che non è in crisi per nulla. L’obiettivo a medio termine del numero uno mondiale dell’auto premium è produrre al massimo metà  delle auto in Germania. La svolta è stata annunciata dal responsabile della produzione del gruppo Frank-Peter Arndt ad Automotive news Europe, e ripresa dal sito della Bild. E arriva, casualmente, mentre tra classifiche di soddisfazione della clientela stilate dall’Adac (il potente Automobile club tedesco), e proteste di molti automobilisti tedeschi sui social forum, le auto della casa bavarese, pur ancora molto meglio piazzate delle concorrenti Audi e Mercedes, non fanno esattamente la migliore figura: in costosi modelli di appena 4 anni piove dentro, e l’elettronica annega.
Bmw vuole ulteriormente ridurre la dipendenza dalla location produttiva Germania, spiega Bild online. Cita le dichiarazioni di Arndt, per cui a medio termine l’obiettivo è suddividere la produzione secondo un criterio 50-50, e il calcolo tiene conto solo dei programmi di produzione e investimento in Cina e Usa, i mercati internazionali più importanti. Attualmente, su 100 Bmw prodotte e vendute, solo 58 sono costruite in Germania. Nel 2002 erano 70.
La scelta, probabilmente inevitabile, sorprende un po’ dati i successi che in Germania la concertazione imprenditori-sindacati ha raggiunto per produttività  e contenimento dei costi. E mentre Bmw lancia supersportive elettriche del futuro e vanta vendite e utili in volo, soffre i problemi d’immagine. Nella classifica sulla soddisfazione dell’automobilista stilata dall’Adac il più prestigioso marchio premium del mondo è salito di un gradino, ma è appena al decimo posto. Anni luce lontano dal numero uno Lexus, marchio Toyota. Meno di Volvo e Saab ora in mano a Pechino. Meno di Jaguar, e persino meno di Dacia, le vetture low cost romene del gruppo Renault-Nissan. Sempre meglio del 15° posto di Audi e del 19° di Mercedes.
I problemi di qualità  affiorano impietosi, e inattesi. Su alcuni modelli, come la penultima Serie 5 familiare, dal tetto panoramico pare entri acqua. Che annega cablaggi ed elettronica senza cui l’auto è inutilizzabile o pericolosa. La 5 “bagnata” ha appena 4 anni (troppi per la garanzia). Su modelli più giovani, non sempre, si legge sui social forum tedeschi, la casa riconosce (coprendo i costi di riparazione) l’evidenza d’un grave difetto costruttivo. Rabbia e delusione dei fan impazzano, i più cattivi online cambiano lo slogan «Piacere di guidare» in «Piacere di guidare fino all’officina».


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