Colloquio Merkel-Monti-Sarkozy Spread del Btp sotto quota 500

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ROMA – «L’Europa conta su di lei». Mario Monti riceve apprezzamenti e auguri dai principali partner. La tedesca Angela Merkel e il francese Nicolas Sarkozy si congratulano per e-mail e in una “conference call”: vogliono assumersi «comuni responsabilità » per l’euro. Un sostegno viene anche dai leader Ue, Van Rompuy e Barroso, che lo invitano a Bruxelles la prossima settimana. C’è l’ok di Fitch. E, non ultimo, quello del Fmi che a fine mese invierà  i suoi ispettori in Italia per controllare i conti del Paese, come deciso dal G20 di Cannes.
Monti illustra il suo programma al Senato e subito si allentano le tensioni sugli spread. Ma Francia e Spagna sono sotto attacco: i loro spread volano al top. La paura del contagio pesa su tutte le Borse. Preoccupata, l’agenzia di rating Fitch teme che le banche Usa siano a rischio perché molto esposte, specie con la Francia. Sull’Italia, giudica il governo entrante «credibile», aggiunge che può essere «una sorpresa», ma non esclude che il Paese sia già  in recessione. Sui mercati circola una ipotesi: la Bce potrebbe finanziare il Fmi per eventuali maxi-salvataggi, aggirando così le «retrizioni legali» che oggi impediscono a Francoforte di aiutare direttamente gli Stati in difficoltà .
E dunque, gli spread italiani tornano sotto quota 500, a 494,7. Scendono sotto il 7% anche i rendimenti dei Btp (6,84). Non è molto, ma è un segnale. Ancor più se si considera che pesano le incognite di Francia e Spagna. Gli spread francesi superano la soglia psicologica dei 200 punti (203), quelli spagnoli entrano in zona rischio, sfiorando quota 500 per la prima volta dall’introduzione dell’euro. Parigi conclude un’asta piazzando quasi il massimo importo programmato (7 miliardi), ma il rendimento dei titoli quinquennali sale al 2,82% da 2,31 di fine ottobre. Ha ancora la tripla A, ma trema. Madrid, in procinto di andare al voto, colloca 3,5 miliardi di bonos, meno del previsto, con un rendimento che sfiora il 7%. Le Borse Ue risentono del rischio-contagio e chiudono tutte in rosso: Parigi guida i ribassi con un meno 1,78%, Milano perde l’1,43 %. Va giù anche Wall Street: il Dow Jones perde l’1,13% e il Nasdaq l’1,96%.
Preoccupa davvero l’attacco a Francia e Spagna. Sarkozy in rimonta nei sondaggi, preme sulla Bce attraverso la Merkel perché l’Istituto usi tutti i suoi mezzi per contrastare i mercati. Il ministro Boroin insiste che bisogna attribuire al Fondo salva-Stati una sorta di licenza bancaria (osteggiata dalla Germania). La spagnola Salgado cerca di rassicurare: al suo Paese non serve nessun salvataggio. Ma i trader giudicano decisivo il sostegno della Bce, che ieri ha acquistato i bonos, oltre ai titoli italiani, come sempre.
In sede Ue si discute della possibilità  che l’Istituto diventi un prestatore di ultima istanza. Sarkozy è per il sì, Merkel si oppone. Nella sua visione, la Bce «non può essere la soluzione» alla crisi del debito. Se i politici la pensano diversamente, «allora stanno provando a convincersi di qualcosa che non avverrà ». Anche il neopresidente Mario Draghi non è favorevole. Reuters riferisce però dell’ipotesi di aggirare i divieti sui compiti della Bce attraverso un finanziamento del Fmi destinato ai maxi-salvataggi. L’idea piace alla Francia; se ne sarebbe discusso ieri a Francoforte, durante il consiglio direttivo della Banca. Ma per ora la Merkel insiste solo per una riforma dei trattati Ue, utile per garantire «costanza» nel rispetto delle regole: vorrebbe anzi che la riforma approdasse al consiglio Ue del 9 dicembre. Chissà  se una sterzata nel vigilanza europea sui bilanci nazionali potrà  ammorbidire l’attuale niet tedesco.


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