“Stop agli immigrati”, ma il governo frena

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ROMA – Stop agli immigrati nel 2012? Guardiamo al problema «con equilibrio, con rigore, ma anche con umanità », dice il ministro della Cooperazione internazionale e dell’Integrazione, Andrea Riccardi, rispondendo alla notizia dell’esistenza di un documento elaborato venti giorni fa dal precedente governo. Un testo tecnico interministeriale che invitava a fermare il decreto flussi per l’anno prossimo, a causa di dati che segnalano 280 mila stranieri disoccupati in Italia.
Riccardi, incontrato ieri all’uscita dal Consiglio dei ministri, invita a coniugare «il rigore e le richieste dell’economia, senza mai dimenticare quello spirito di profonda umanità  che da sempre pervade la storia del popolo italiano». Lo storico della Chiesa e fondatore della Comunità  di Sant’Egidio, oggi ministro di un dicastero senza portafoglio, ma nuovo di zecca, e che può avere una centralità  determinante nel governo Monti, considera che «l’esecutivo, collegialmente e attraverso i ministeri competenti, ha sicuramente gli strumenti adatti» per occuparsi in modo complessivo della questione. «La crisi economica c’è – riflette Riccardi ad alta voce – è molto forte ed esige risposte precise e non dettate dall’emotività ». E tuttavia fornisce un dato interessante. «In Italia – spiega – la nuova disoccupazione riguarda in misura più o meno pari gli italiani e gli immigrati. Di questo fatto bisogna tenere conto con responsabilità ».
Il dato, poi, non è omogeneo per tutti i settori. Infatti, rileva il ministro della Cooperazione e dell’Integrazione, «a fronte di alcuni settori in cui la domanda cala», invece «per l’assistenza alle famiglie, a bambini, anziani e disabili c’è una richiesta stabile o crescente di personale straniero». E anzi, oggi «cominciano a esserci nuovi imprenditori stranieri che assumono lavoratori italiani».
Al decreto flussi ha accennato ieri anche il ministro dell’Interno, Anna Maria Cancellieri. «Ne parleremo prossimamente, ci stiamo lavorando», ha detto a margine di una conferenza stampa al Viminale. «Da una parte – ha sottolineato – si pone il problema di garantire gli ingressi con i flussi, dall’altra c’è quello di verificare quanti immigrati possono trovare lavoro sul territorio». Il leader dell’Italia dei valori, Antonio Di Pietro, ha detto: «So perfettamente che il problema degli sbarchi clandestini è complesso e non lo si può risolvere con la demagogia, però so anche che Gesù Cristo ci ha insegnato che dobbiamo dare da mangiare agli affamati e da bere agli assetati». Il Pdl è favorevole allo stop ai flussi, ricordando come il provvedimento venne votato nella precedente commissione Affari costituzionali. La vicepresidente dei deputati Pdl, Isabella Bertolini, afferma che «con 280 mila stranieri attualmente disoccupati, quale nazione ne farebbe entrare degli altri? Nuovi arrivi di extracomunitari, che il mondo del lavoro non può assorbire, vorrebbe dire innescare una pericolosa bomba a livello sociale». Per il portavoce della Comunità  di Sant’Egidio, Mario Marazziti, «la chiusura dei flussi non è né realistica, né opportuna».


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“Il numero di dinieghi delle richieste di asilo finora è stato molto alto, tra il 70 e il 75 percento. Entro trenta giorni chi si è visto rifiutare la domanda può fare appello e a quel punto riceve un permesso di soggiorno con cui può cercare lavoro e che vale un anno.

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