Asili, libertà  di scelta e spazio ai figli degli immigrati irregolari

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Asili aperti anche ai figli degli immigrati senza permesso di soggiorno e libertà  di scelta fra tutte le scuole dell’infanzia cittadine, anche non necessariamente le più vicine a casa. Sono queste le principali novità  della circolare che regolamenta le iscrizioni ai nidi, alle sezioni primavera e alle materne comunali, pubblicata sul sito www.comune.milano.it. I genitori degli oltre 30mila bambini fra zero e sei anni che frequentano i diversi tipi di strutture per l’infanzia erano in attesa da giorni. Non c’è nulla nella circolare che riguardi l’annunciato aumento delle tariffe dei nidi — che dovrà  prima essere discusso a Palazzo Marino — né alcuna previsione sulle liste d’attesa. Dati questi che verranno fuori, dopo l’8 maggio, quando saranno pubblicate le graduatorie.

Ma ci sono altre novità  rispetto all’anno scorso. L’assessore all’Educazione, Maria Grazia Guida, ha deciso di permettere alle famiglie di «indicare in ordine di preferenza, secondo le proprie esigenze, fino ad un massimo di quattro sedi di nido d’infanzia o sezione primavera comunali, a gestione diretta e/o comunali accreditati e/o privati accreditati». Idem per le scuole materne. «Il che è una piccola rivoluzione, visto che fino all’anno scorso le famiglie erano vincolate a scegliere (indicando solo tre sedi e non quattro) fra le scuole del quartiere, non potendo invece privilegiare strutture vicine al lavoro o all’abitazione dei nonni», spiega il vicesindaco Guida.

Seconda rivoluzione è la notizia che il Comune pubblicherà  una sola graduatoria, abolendo la distinzione fra elenchi provvisori e definitivi. E metterà  online anche la disponibilità  di posti di ciascuna scuola, in modo che le famiglie possano farsi un’idea delle strutture quasi sature e di quelle che hanno maggiore disponibilità . Precedenza assoluta nelle graduatorie ai bambini disabili, ai gemelli e a quelli affidati o in tutela al Comune. Per il resto, l’ordine nelle graduatorie verrà  stabilito in base ai punteggi che premiano le famiglie con problemi sociali o sanitari, quelle con più di un figlio piccolo, i genitori separati, quelli che lavorano. Ma un punteggio alto per la prima volta viene assegnato anche a chi è disoccupato e cerca lavoro, ai precari, ai ricercatori, ai lavoratori part time. Tutte categorie di persone per le quali è importante sapere di poter affidare il figlio alla scuola in modo da potersi dedicare al lavoro.

La nuova amministrazione ha tenuto a specificare che i figli degli stranieri non ancora in regola con la residenza anagrafica, ma semplicemente domiciliati a Milano, potranno essere iscritti a scuola. «Non viene richiesto il permesso di soggiorno, a differenza di quel che avveniva con la giunta Moratti, quando dovette intervenire il giudice per costringere il Comune ad accettare anche le iscrizioni dei clandestini — osserva la Guida — La Costituzione tutela l’infanzia e garantisce il diritto allo studio per tutti».


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