“Ora si dimetta da sottosegretario” sinistra e radicali tornano alla carica

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Le sue indicazioni hanno prevalso sul rispetto della legalità , per questo si deve dimettere ». Sostiene Agnoletto: «La Cassazione con queste motivazioni apre un’altra questione: è impensabile che il capo della polizia abbia potuto dare ordini senza consultare o almeno informare i responsabili politici e, quindi, l’allora presidente del Consiglio Silvio Berlusconi e il ministro dell’Interno Claudio Scajola. Sono loro le responsabilità  politiche di quella notte». In una nota, il segretario di Rifondazione comunista, Paolo Ferrero, scrive: «La cosa più vergognosa è che l’allora capo della polizia Gianni De Gennaro goda ancora della fiducia della politica e rivesta ancora ruoli istituzionali di primo piano». Per i Radicali «era già  parsa inopportuna la nomina dell’ex capo della polizia», scrive Marco Perduca, co-vicepresidente del Senato, «ma dopo le motivazioni della Cassazione sulla sentenza Diaz mi pare difficile che De Gennaro possa restare dov’è».


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La liturgia dell’autunno

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 In un Paese che si presenta sempre più paralizzato in tutti i suoi centri nevralgici, anche il governo si mostra immobile. La maggioranza – al di là  dei numeri di cui gode in Parlamento – sembra sempre più incapace di scrollarsi di dosso le incrostazioni che si sono formate negli ultimi due anni. E anche Umberto Bossi appare incapace di cambiare il gioco. Di ribaltare il tavolo e invertire gli schemi come spesso aveva fatto in passato.

L’autocritica degli ecologisti: troppo legati a schemi antichi

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ROMA — Hanno letto il titolo sull’editoriale di prima pagina del Corriere della Sera di ieri ed è stato come stare dentro una seduta psicanalitica collettiva. La scomparsa degli ecologisti. Già , loro che sono tra i padri più nobili dell’ambientalismo in Italia non hanno potuto che concordare con il Corriere: l’ecologismo è morto. Nei programmi delle coalizioni. Ma anche i candidati in senso fisico sono scomparsi.

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