Italiani e salute, più obesi e diabetici

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ROMA – La Sanità  pubblica nel tempo è diventata un luogo di «spese abnormi» e, in alcuni casi, di «degenerazioni corruttive». Lo ha detto il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano alla presentazione della Relazione sullo stato sanitario, ieri mattina all’Eur di Roma, mentre lo sciopero dei dipendenti dell’ospedale Cto, traumatologico a rischio chiusura, bloccava quella porzione della capitale.
Sanità  per tutti e spending review dure sembrano inconciliabili. Il capo dello Stato, dopo gli interventi sul tema del premier Mario Monti, ieri ha spiegato: «Le risorse oggi sono minori per tutti, si deve tagliare, ma senza tornare indietro nelle scelte di civiltà . No ai tagli pesanti, sì agli interventi selettivi». E chi ha di più, «deve contribuire in modo maggiore». Dal 1978, quando è stato concepito l’attuale sistema sanitario italiano, il disegno della sanità  pubblica «è andato al di là  del dettato dell’articolo 32 della Costituzione, dove si dice che bisogna dare cure gratuite agli indigenti». Il discorso sui “più ricchi” che devono pagare secondo possibilità  è sembrato sostenere la posizione del ministro Renato Balduzzi sul nuovo ticket sanitario, da rivedere tenendo conto del reddito disponibile. Nel privato, ha detto infine Napolitano, «servono regole più severe e controlli più oculati».
È stata la stessa Relazione a offrire il perimetro delle revisione della spesa sanitaria. Dal 2009 al 2011 le strutture ospedaliere pubbliche ed equiparate sono state ridotte da 638 a 596 (42 accorpamenti, riconversioni, chiusure). Tra i passaggi salienti del dossier, Balduzzi ha voluto porre l’attenzione sugli stili di vita sbagliati. Il fumo regala 83 mila morti l’anno. Cresce il consumo di sigarette fra i teenager: il 92% dei minori ha rivelato di non aver mai avuto problemi a comprare un pacchetto. In tempo di crisi, s’impenna la vendita di tabacco sfuso (+32%). Ancora, il 25,4% dei maschi italiani è a rischio alcolismo e il 32% degli adulti è in sovrappeso (l’11% è obeso). Un terzo della popolazione è sedentario. Infine, 700mila persone, più dell’un per cento del totale, sono da considerare ludopatici (la ludopatia diventerà  malattia riconosciuta dal Servizio sanitario). Sul fronte ambientale, uno zoom sui 44 siti speciali (stile Taranto) conferma che in tutte queste aree si muore sopra la media.
Per gli uomini i tumori sono la prima causa di morte. Le malattie del sistema respiratorio sono la terza in assoluto. Si contano ormai in tre milioni i malati di diabete. Il ministro Balduzzi: «Lo stato di salute del paese è buono, stili di vita e abitudini alimentari sono un problema».


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