I nostri sogni, la nostra rabbia Cantando con lui «Bella ciao»

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Questo camminarci accanto lo abbiamo sempre percepito e si è manifestato spesso anche con richiami forti a non perdere lo slancio, a non diventare troppo «normali», a non lasciare o dimenticare la strada.
Appena eletto presidente del Cnca mi è arrivato un suo libro, con un incoraggiamento e un abbraccio, e il richiamo a riscoprire le radici. Guardando le radici ha sempre saputo essere proiettato in avanti, con una grande aspirazione di libertà .
Di questo ha parlato in un altro passaggio del suo intervento dal palco a Firenze: «Siamo piccoli, ma apparteniamo al Cnca, un popolo in cammino che cerca libertà , libertà  di essere al servizio totale». Vederlo fra noi in quei giorni così importanti per la nostra Federazione è stato davvero bello, è stato un segno di continuità  fra coloro che hanno cominciato questa storia e chi oggi ha la responsabilità  di portarla avanti.
Ha voluto salutarci dalla sua comunità  di San Benedetto al Porto, fra la sua gente e i suoi libri, nella sua Genova, nella quale durante il G8 del 2001 ci accolse con tutte le nostre speranze e la nostra rabbia.
Lo vogliamo ricordare così: sognatore, anarchico, appassionato, tenero, piantato con i piedi per terra e con il cuore sempre in cielo, figlio e padre. Lo vogliamo ricordare come vorremmo essere tutti noi!
Al Cnca di oggi lascia una grande eredità  e un forte impegno: continuare a essere, a stare accanto alla gente, sempre coinvolti, ma mai assorbiti soltanto dal fare. Don Andrea ci chiede di continuare a prendere la parola e a gridare i nostri sogni e la nostra rabbia, magari cantando come lui quel «bella ciao» che parla di libertà  e di democrazia.
Rivolgo un grande saluto a don Andrea Gallo, compagno di strada e maestro di tutti coloro che accolgono e lottano per un mondo migliore. Mi rimane la gioia di averlo conosciuto, l’orgoglio di essere stato suo amico, la voglia di continuare il suo impegno.
* Presidente del Cnca


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