Il blocco degli sfratti solo a Roma e Milano

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(da “La Repubblica”, MERCOLEDÌ, 01 FEBBRAIO 2006, Pagina 35 – Economia)

Attesa per il provvedimento. L´Anci chiede un incontro all´esecutivo

Il blocco degli sfratti solo a Roma e Milano

Il governo fissa una soglia. Il rebus di Napoli
I Comuni vogliono un incontro urgente con Lunardi

ROSA SERRANO
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ROMA – Sfratti: il rebus delle città “più popolose“. Quali sono le grandi città che potranno usufruire dell´ultima proroga degli sfratti varata martedì scorso dal Consiglio dei ministri? Il parametro di riferimento per individuare le grandi città destinatarie del provvedimento di proroga è agganciato alla consistenza della popolazione residente. Dall´iniziale riferimento di 2 milioni di abitanti l´applicabilità del decreto legge si estenderebbe ai comuni con più di 1 milione di abitanti. In base ai dati Istat del maggio 2005 la proroga scatterebbe per Roma (2.541.151 abitanti) e Milano (1.308.311 abitanti); mentre per Napoli potrebbe sorgere qualche dubbio. Nel capoluogo campano a maggio 2005 risultano, infatti, residenti 989.505 abitanti, mentre al 1° gennaio 2004 veniva superata la soglia del 1.000.000 per 449 residenti. Il provvedimento d´urgenza (che fino a ieri non era stato ancora pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale) sospenderebbe per 6 mesi gli sfratti relativi a inquilini che hanno nel loro nucleo familiare ultrasessantacinquenni, o handicappati gravi, e che non dispongono di altra abitazione né di redditi sufficienti per affittare un nuovo appartamento.
Per poter usufruire della sospensione dello sfratto, l´inquilino dovrà autocertificare il possesso dei requisiti richiesti che dovrà comunicare alla cancelleria del giudice competente e, successivamente, segnalare al locatore. Gli inquilini morosi non potranno usufruire della sospensione delle esecuzioni forzose. La proroga non scatta se il proprietario dimostra di essere nelle medesime condizioni dell´inquilino. Gli affitti incassati dai locatori durante il periodo di sospensione legale delle esecuzioni forzose risulterebbero esentasse da Irpef e addizionale comunale. Tutti i comuni potranno prevedere forme di esenzione o di riduzione dell´Ici e dell´addizionale comunale a favore dei proprietari che hanno affittato l´immobile ad inquilini appartenenti a categorie “disagiate“. Queste agevolazioni fiscali potranno, inoltre, essere applicate ai proprietari che in alcuni casi sospendano volontariamente per tutto il 2006 le procedure esecutive di rilascio. E cioè a favore degli inquilini che abbiano nel proprio nucleo familiare almeno un figlio sotto i tre anni, o almeno due figli minorenni fiscalmente a carico o che abbiano sostenuto spese mediche documentate superiori ad un quarto del reddito annuo netto complessivo, o abbiano componenti affetti da malattie invalidanti o che non consentano lo spostamento. Questi inquilini non dovranno, inoltre, disporre di altra abitazione né di redditi sufficienti per affittare un nuovo appartamento.
Il provvedimento viene contestato dal presidente di Confedilizia, Corrado Sforza Fogliari che lo ritiene in contrasto con le decisioni della Corte Costituzionale. Per Daniele Barbieri, segretario Nazionale del Sunia, il provvedimento è una risposta insufficiente che non coglie l´ampiezza del disagio abitativo. Un confronto immediato sull´emergenza sfratti è stato chiesto dal presidente dell´Anci, Leonardo Domenici, al ministro delle Infrastrutture, Pietro Lunardi e al ministro degli Affari Regionali, Enrico La Loggia.

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