Coppie di fatto, il ddl Pollastrini “Ora svolta anche per i diritti”

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Ma la cattolica Bindi avverte: anch´io sto preparando un testo

(La Repubblica, MARTEDÌ, 09 GENNAIO 2007, Pagina 15 – Interni)

I Pacs terranno banco al vertice di Caserta, le anticipazioni sulla bozza di riforma

La responsabile delle Pari opportunità: la legge non equiparerà le unioni civili al matrimonio

Il ministro della Famiglia: al conclave non ci sarà tempo per entrare nel merito

GIOVANNA CASADIO

ROMA – Non una, ma due proposte sui Pacs. Il governo viaggia per ora su due binari: uno è quello tracciato dal testo del ministro delle Pari opportunità, Barbara Pollastrini; l´altro lo sta elaborando Rosy Bindi, la responsabile della Famiglia. A Caserta, dove giovedì e venerdì si tiene il Conclave voluto da Prodi, l´argomento terrà banco. Del resto l´uscita del Papa sembra fatta apposta per dar fuoco alle polveri.

Pollastrini ha intanto incassato il “serriamo le fila” sulle unioni civili da parte del suo partito, i Ds. Tra i primi ad arrivare nel pre-vertice della Quercia, ieri al Parco dei Principi, la ministra ha messo le carte in tavola: «Noi Ds vogliamo una nuova stagione di sviluppo e di riforme, ma questa non può che riguardare anche la crescita civile». Pieno assenso di Fassino e D´Alema. «Non ho illustrato la legge nel merito – riflette la Pollastrini, a fine summit – Né ho citato il Papa anche perché c´è poco da replicare a Benedetto XVI. Nessuno in questo governo intende destabilizzare o offendere la famiglia». Però, ha insistito, «cari compagni, sia chiaro che sviluppo economico e crescita civile non sono disgiungibili. Ora la svolta anche sui diritti. Ci vuole in questo paese, che ha come sfida davanti a sé la modernizzazione, un allargamento dei diritti. E sulle coppie di fatto, anche gay, per l´Italia è maturo il tempo affinché il governo s´impegni in una legge seria, equilibrata e saggia».

Scontato per la ministra delle Pari opportunità che a Caserta si tragga il dado, che l´accordo sul disegno di legge sia siglato in Conclave. «È un atto di coerenza nei confronti della Costituzione, è un atto dovuto verso coloro che non vedono riconosciuti i propri diritti vivendo in coppie di fatto». E poi, implicitamente riferendosi all´ammonimento del Papa: «La legge che abbiamo abbozzato non toglierà nulla alla famiglia, né equipara le unioni civili al matrimonio». D´Alema che ha tratto le conclusioni del vertice diessino, l´ha rassicurata: la legge sulle unioni civili e l´allargamento dei diritti sono una priorità.

Non della stessa opinione è Rosy Bindi, cattolica di Dl, che sta lavorando autonomamente alla questione e frena sulle conclusioni di Caserta. «Sto elaborando una mia ipotesi di testo sulle unioni civili – spiega – e la confronterò con la proposta che mi arriverà formalmente dalla Pollastrini. Ho mie idee e intendo metterle nero su bianco. Nel seminario con Prodi dobbiamo affrontare i problemi economici e sociali della famiglia italiana, prima di tutto». Nel carniere della Bindi insomma i Pacs non sono la prima delle cose a cui il governo deve pensare. Ammette anzi che occorre prendere tempo per riflettere sulle norme che disciplinino le unioni civili: «Non credo che a Caserta ci sia lo spazio e il tempo per entrare nel merito del disegno di legge sulle coppie di fatto. Sarà invece il luogo giusto per formalizzare un impegno del governo in questo senso, ma l´articolato deve nascere da una riflessione che dobbiamo fare, e approfondita».

Doppio testo perciò, anche se con un punto-base in comune che vale come risposta al Vaticano: «La famiglia italiana non corre alcun rischio». Bindi sintetizza: «Nel programma dell´Unione c´è il riconoscimento dei diritti individuali delle persone, anche nelle coppie di fatto». Pollastrini cita l´articolo 1 del suo ddl che recita: «La famiglia è garantita dall´articolo 29 della Costituzione e ne conseguono diritti e doveri. Accanto a questa, l´articolo 2 della Costituzione garantisce i diritti delle persone nelle formazioni sociali in cui si sviluppa la sua personalità». Sia nel testo Pollastrini che nel contro-testo Bindi il riconoscimento dei diritti riguarda anche i gay. Mentre le differenziazioni scattano sui registri per i conviventi presso i Comuni previsti dal ddl Pollastrini e sui quali Bindi si è detta perplessa. Per convincere inoltre il governo a un via libera rapido sui Pacs, Pollastrini ha previsto che le pensioni di reversibilità per i conviventi ci siano ma più “leggere” rispetto a quelle dei coniugi e legate alla registrazione di 5 anni di convivenza.

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