«Violati i diritti umani di Abdullah Ocalan»
La Corte Europea dei diritti umani martedì ha condannato Ankara per il trattamento riservato al leader del Partito Curdo dei Lavoratori (PKK) Abdullah Ocalan. Condizioni di vita «disumane e degradanti». Così Strasburgo ha definito il regime di isolamento in cui Ocalan è stato relegato dal 1999 al 2009, in una cella di 13 metri quadri, senza contatti umani se non quelli limitati con le guardie carcerarie, senza televisione e con accesso limitato a radio o quotidiani.
Solo dieci anni dopo l’arresto, il leader separatista è stato autorizzato a ricevere visite nella prigione dell’isola di Imrali. La condanna – che prevede il risarcimento di 25mila euro al prigioniero e contro la quale il ministro della Giustizia turco ha già annunciato ricorso – nasce, spiega la Corte Europea, dalla violazione della Convenzione sui Diritti Umani della UE e giunge ad un anno dalla tregua proposta da Ocalan al governo turco, volta a porre fine a 30 anni di conflitto nel quale oltre 40mila persone hanno perso la vita. (Chia. Cru)
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