La scoperta della guerra coperta

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Qual­che volta, per un inci­dente, si sco­pre una «guerra coperta». Come è avve­nuto nello Yemen, dove a Sanaa un mem­bro delle Forze spe­ciali Usa e un agente della Cia hanno spa­rato con­tro due uomini ucci­den­doli. Secondo la ver­sione uffi­ciale, si trat­tava di due ter­ro­ri­sti di Al Qaeda che li vole­vano rapire. Il fatto, tutt’altro che chiaro, ha susci­tato un’ondata di pro­te­ste con­tro il governo, già sotto accusa poi­ché per­mette ai droni kil­ler della Cia di ope­rare nello Yemen par­tendo da una base saudita.

Il Pen­ta­gono – con­ferma il New York Times – ha inten­si­fi­cato le azioni delle sue forze spe­ciali nello Yemen. Paese di grande impor­tanza per sua posi­zione geo­stra­te­gica sullo Stretto Bab El Man­deb tra Oceano Indiano e Mar Rosso, attra­ver­sato dalle prin­ci­pali rotte petro­li­fere e com­mer­ciali tra l’Asia e l’Europa. Di fronte allo Yemen, ad appena 30 km sulla sponda afri­cana, c’è Gibuti dove è sta­zio­nata la Task force con­giunta per il Corno d’Africa, for­mata da circa 4mila uomini delle forze spe­ciali Usa. Con eli­cot­teri e aerei spe­ciali esse effet­tuano incur­sioni not­turne, in par­ti­co­lare nella vicina Soma­lia e nello Yemen, affian­cate da con­trac­tor tipo cec­chini ed esperti di tec­ni­che di assas­si­nio. Forze spe­ciali, messe a dispo­si­zione del Comando Africa, ope­rano in Nige­ria e in molti altri paesi del con­ti­nente. Esse fanno parte del Comando delle ope­ra­zioni spe­ciali (Usso­com) che, dopo essere stato usato dal repub­bli­cano Bush soprat­tutto in Afgha­ni­stan e Iraq, ora, con il demo­cra­tico Obama, ha assunto ulte­riore importanza.

L’amministrazione Obama – scrive il Washing­ton Post – «pre­fe­ri­sce l’azione coperta piut­to­sto che l’uso della forza con­ven­zio­nale». Il coman­dante dello Usso­com, l’ammiraglio Wil­liam McRa­ven, ha dichia­rato un mese fa a una com­mis­sione sena­to­riale che le forze Usa per le ope­ra­zioni spe­ciali ope­rano in 78 paesi di tutto il mondo. Sia con azioni dirette, sia con l’addestramento di unità locali. Non ha spe­ci­fi­cato l’ammiraglio in quali paesi, comu­ni­cando solo che in Afgha­ni­stan è stato sta­bi­lito un nuovo comando delle forze spe­ciali, com­pren­dente anche quelle Nato.

La guerra Usa/Nato in Afghanistan dunque non cessa, ma diviene «coperta»
Altre fonti uffi­ciali con­fer­mano che forze spe­ciali sono state dislo­cate in Gior­da­nia e Tur­chia, per adde­strare e gui­dare gruppi armati per la « guerra coperta » in Siria (come già era stato fatto per la Libia). Sem­pre più impe­gnate sono le forze spe­ciali nell’Europa orien­tale. In par­ti­co­lare per adde­strare i neo­na­zi­sti impie­gati nel putsch di Kiev, come con­ferma una docu­men­ta­zione foto­gra­fica che mostra neo­na­zi­sti ucraini di Uno-Unso adde­strati già nel 2006 in Esto­nia. Ma lo Usso­com guarda oltre: nella sua «Visione 2020» esso pre­vede «la costru­zione di una rete glo­bale di forze per le ope­ra­zioni spe­ciali», com­pren­dente quelle di paesi alleati, tra cui l’Italia, poste sotto comando Usa. In tal modo la deci­sione di fare la guerra diven­terà domi­nio ancora più esclu­sivo delle cupole del potere e i par­la­menti per­de­ranno i pochi poteri deci­sio­nali che ancora gli restano. E la guerra spa­rirà sem­pre più dagli occhi dell’opinione pub­blica, già lar­ga­mente abi­tuata a cre­dere che esi­sta solo ciò che si vede, o meglio ciò che ci fanno vedere i grandi media distor­cendo e fal­si­fi­cando la realtà.

Come la cam­pa­gna con­dotta dalla Casa Bianca per la libe­ra­zione delle ragazze nige­riane rapite, men­tre nello Yemen con­trol­lato dalle forze spe­ciali Usa migliaia di bam­bine e ragazze pro­ve­nienti dall’Africa ven­gono ridotte ogni anno a schiave del sesso per i ric­chi yeme­niti e sau­diti alleati di Washington.


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