Pannella: ho due tumori ma farò sciopero della sete

Pannella: ho due tumori ma farò sciopero della sete

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ROMA — Marco Pannella non si arrende. Nemmeno davanti ad un male terribile come il tumore. Anzi: due tumori. Uno al polmone destro. L’altro al fegato. Al leader radicale non importa: riprenderà il suo Satyagraha, lo sciopero della sete per protestare contro lo stato delle carceri. Lo ha annunciato ieri, ai microfoni della sua radio, Radio radicale: «Ho questo tumore al polmone destro, in alto. Anche al fegato. Non mi dolgo di come il caso mi ha trattato e mi tratta. Intendo passare allo sciopero della sete. È sempre in dialettica con il potere al quale la nonviolenza propone proposte». Non ascolta nemmeno i consigli dei medici, Pannella. Già un po’ di tempo fa si era prospettata l’ipotesi di questi tumori. E i dottori lo avevano implorato di interrompere lo sciopero della sete. Pannella lo aveva fatto e Rita Bernardini, segretaria del partito, lo aveva seguito. Ora l’ipotesi è diventata certezza. Il leader radicale ha due tumori. Con lo sciopero della sete rischia la vita, seriamente. Ma Pannella non se ne cura. Ha detto ancora in radio: «Tranne avanti ieri sera, continuo il Satyagraha, mi sono preso due caffè, non cappuccini. Sono andato a prendere delle ciliegie. Sono andato a Campo de’ Fiori mi sono accorto che faticavo a camminare, ho conoscenza del mio corpo. La tentazione era di sedermi. Il respiro era normale. I medici erano stupiti». Ha già fatto una settimana di radioterapia per il polmone, Pannella. Spiega: «Da domani passiamo al fegato. È prevista per giovedì una andata al Pio XI, dovrò restare a dormire. Per ulteriori indagini. Per prudenza». C’è da sperare che al momento del ricovero in clinica intervengano di nuovo i medici a far cambiare idea a Pannella che ha qualche cosa di sospetto anche ai reni. Come ha detto lui stesso: «Persiste qualcosa a livello di tutte le analisi, un fastidio che mi preoccupa. Nessuno sa dirmi che cosa sia questo fastidio nella zona dei reni. Costante. Per il resto a 85 anni, dopo 64 anni di fumo c’è un’alta percentuale di tumori».



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