Immigrati, Obama tira dritto È già caccia ai voti del 2016
Quella riforma ha avuto fin dall’inizio vita difficilissima, col rifiuto di molti Stati, quelli governati da una maggioranza conservatrice, di adottare le misure necessarie per attuarla. Ma le nuove regole sono state comunque introdotte. In modo illegittimo, sostengono ora i repubblicani secondo i quali Obama sta regalando 175 miliardi di dollari alle compagnie assicurative: in pratica i contributi che verranno versati in dieci anni dal governo per coprire le spese sanitarie delle famiglie a basso reddito che, in base alla riforma, hanno ottenuto polizze assicurative sussidiate dallo Stato.
Anche sul provvedimento a favore degli immigrati clandestini è prevedibile una pioggia di ricorsi giudiziari. Il primo a denunciare Obama è stato lo sceriffo arciconservatore dell’Arizona, Joe Arpaio, famoso per le sue prigioni «low cost», coi detenuti che dormono in tenda nel deserto. E molti altri sceriffi accusano il governo di diffondere un messaggio di tolleranza verso il crimine quando non, addirittura, di aprire una falla nella lotta contro il terrorismo.
Obama aveva messo in conto la dura reazione repubblicana. Per lui lo smacco è venuto, semmai, dalla decisione delle grandi reti televisive — Nbc , Abc e Cbs — di non trasmettere il suo messaggio alla nazione (come hanno fatto, invece, le reti via cavo Cnn e Fox e quelle ispaniche, Univision e Telemundo ). La Casa Bianca ha protestato menzionando il precedente di un messaggio di George Bush del 2007 che fu teletrasmesso da tutti nonostante fosse meno rilevante. Ma le reti hanno obiettato che allora il messaggio era «bipartisan», mentre quella di oggi è una mossa politica. Per i grandi «broadcaster» Obama sta già facendo campagna elettorale in vista del voto del 2016. Considerazione non infondata: una componente elettorale nelle decisioni di Obama sicuramente c’è. Coi repubblicani sempre più forti tra i maschi bianchi, soprattutto negli Stati dell’interno, i democratici scommettono, oltre che sulle donne, sulle minoranze a cominciare da quella ispanica, la più consistente e dinamica. Comunità che stanno diventando decisive, e non solo in California o sulla costa atlantica. In Texas, ad esempio, nel 2016 ci saranno 900 mila elettori ispanici e solo 185 mila bianchi in più.
Massimo Gaggi
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