Fondo politiche per la famiglia: prevista l’erogazione di 215 milioni

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Assegni familiari: forte aumento delle risorse e modifica della loro e

ROMA – Le misure a sostegno della famiglia che sono state annunciate oggi dal ministro Rosy Bindi si basano soprattutto sul piano nazionale per la garanzia dei livelli essenziali di prestazioni sociali, sulla riforma del sistema degli assegni sociali e sulla qualificazione e rivisitazione di tutto il sistema pubblico dei servizi alla famiglia in senso generale. Complessivamente sono previsti 215 milioni di euro per il Fondo nazionale delle politiche per la famiglia.

Per quanto riguarda in particolare gli assegni e i sostegno alle famiglie, è prevista una serie di misure fiscali che vanno dagli incentivi per l’assunzione delle donne delle regioni meridionali (articolo 199 della finanziaria), alla detrazione del canone di locazione corrisposto per l’alloggio degli studenti universitari fuori sede (art.20), passando per la detrazione di imposta per l’iscrizione dei minori nelle palestre (art.20). Nel mezzogiorno verranno dati incentivi fiscali per le nuove assunzioni a tempo indeterminato se i nuovi assunti saranno soprattutto donne. Novità rilevante la detrazione per il canone di locazione per gli studenti fuori sede, visto che essendo gli studenti stessi incapienti, si tratta di spese che vanno ad appesantire i bilanci famigliari. Per lo sport dei ragazzi dai 5 ai 18 anni, verranno agevolate le spese per un importo non superiore a 210 euro, sostenute per l’iscrizione annuale e l’abbonamento in palestre e centri sportivi. Per quanto riguarda il Fondo per la famiglia (215 milioni di euro), esso servirà in particolare a realizzare il Piano nazionale per la famiglia, per individuare i Lef (ovvero i Livelli essenziali delle prestazioni per la famiglia). Si tratta di tutelare i diritti della famiglia nel loro complesso, mentre il governo di appresta a mettere a punto la Valutazione di impatto famigliare, monitorando le ricadute sulle famiglie stesse di tutte le politiche del governo. Si tratta anche di agevolare le scelte dei genitori che si vogliono dedicare di più ai figli e in generale alla famiglia. Per questo il governo ha intenzione di finanziare tutte quelle iniziativa che puntano a favorire la conciliazione dei temi di vita e di lavoro, in particolare nelle piccole e medie imprese. Per favorire anche la conoscenza e la diffusione, dice il documento del governo, delle buone pratiche in materia di politiche famigliari adottare dagli Enti locali e dalle imprese. Il ministro Bindi annuncia in proposito la nascita di un attestato di qualità che indichi l’ente o l’impresa amico della famiglia. Complessivamente però il grosso degli interventi a favore della famiglia consisterà nel nuovo sistema di detrazioni fiscali e assegni famigliari. In tutto 3 miliardi di euro che saranno già stanziati (salvo sosprese dell’ultima ora nella finanziaria 2007). Nel corso della conferenza stampa a Palazzo Chigi sono stati presentati alcuni esempi del nuovo sistema di calcolo. L’importo della detrazione per coniuge sarà di 800 euro a scalare fino a 80 mila euro di reddito annuo. Per i figli, minori di 3 anni, 900 euro a scalare fino a 95 mila euro annui, per i figli maggiori di 3 anni, 800 euro a scalare fino a 95 mila euro annui. Per altri famigliari a carico ci saranno 750 euro a scalare fino a 80 mila euro annui. Per i nuclei famigliari con un solo figlio, l’importo annuale sarà di 1.650 euro fino a 12.499 euro di reddito famigliare annuo. Dai 12.500, l’importo dell’assegno decresce di 9,3 euro per ogni 100 euro di maggior reddito famigliare a partire da 12.500 euro fino a un reddito annuo di 25.799 euro. Dai 25.800 euro l’importo dell’assegno decrescerà di 1,2 euro ogni 100 euro. Un discorso progressivo analogo verrà effettuato per le famiglie con due o tre figli. Gli effetti sui redditi di questo nuovo sistema saranno positivi. Ecco i tre esempi presentati oggi dal governo come effetti del nuovo sistema: per un lavoratore dipendente con coniuge a carico e un figlio minore di 3 anni con un reddito imponibile di 13.500 euro annui l’aumento in busta paga sarà di 381 euro, con un reddito di 16.000, il beneficio sarà di 400 euro, con 21.500 il beneficio sarà di 428, con 25 mila euro 294 e con 28.000 il beneficio sarà di 290 euro. Un secondo esempio riguarda un lavoratore dipendente con coniuge a carico e due figli uno maggiore e l’altro minore di tre anni. Con 16.000 euro il beneficio sarà di 585 euro, con 21.500 euro di 789, con 28.000 562 euro e con 34.000 euro il beneficio sarà di 66 euro. Infine per un lavoratore autonomo con coniuge a carico e un figlio minore di 3 anni, con 16.000 euro il beneficio sarà di 321 euro, con 21.500 di 196 e con 28.000 il beneficio in termini di aumento netto del reddito sarà solo di 49 euro. E’ evidente la progressività al contrario che premia le fasce più deboli.

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