Narcisista, incoerente e spendacciona i segreti della Palin in 24 mila mail

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new york – Si fa mandare i preventivi per installare un lettino solare abbronzante nella residenza ufficiale di governatore. Sono alcune delle prime rivelazioni contenute nelle email di Sarah Palin, la controversa ex governatrice dell’Alaska, ex candidata alla vicepresidenza nel 2008, forse in corsa per la nomination repubblicana alla Casa Bianca nel 2012. In un’atmosfera di eccitazione nazionale, con decine di giornalisti e troupe televisive accalcati in un piccolo ufficio governativo di Juneau, la capitale dell’Alaska, sono state finalmente divulgate 24.199 email che la Palin aveva scambiato dall’inizio del 2007 al 30 settembre 2008 quando era governatrice.
La massiccia operazione-trasparenza ha segnato la vittoria dei mass media, che avevano richiesto per anni il rilascio di quei documenti in virtù delle leggi sull’accesso dei cittadini agli atti pubblici. La Palin si era sempre opposta ma alla fine ha perso, anche se la parte più riservata dei suoi messaggi rimane per ora nascosta: non usava l’indirizzo ufficiale bensì uno privato, su Yahoo, per il quale è ancora aperto il processo. Ma intanto la paladina della destra, adorata dai populisti del Tea Party, esce malconcia da questa prima ondata di rivelazioni. I giornali hanno chiamato in aiuto i lettori, aprendo dei blog speciali per una consultazione di massa: nel tentativo di rallentare lo “spoglio” delle email l’Alaska le ha rilasciate su carta, cinque scatoloni da venti chili ciascuno, al prezzo di 725 dollari.
Alla prima lettura iniziata ieri sera balza agli occhi l’attenzione smisurata della Palin per la propria immagine. «Ho bisogno davvero di molti aiuti – scrive ai collaboratori nel febbraio 2007 cioè ben prima di candidarsi – per reagire alla disinformazione che viene sparsa sul mio conto». Lei che nei dibattiti televisivi ostenta disprezzo per i “media tradizionali” e si vanta di ignorare la stampa (come faceva George Bush) nella realtà  consulta quotidianamente perfino i blog e reagisce indignata a ogni critica: «Ecco un altro blog offensivo, dovrei veramente smetterla di perdere il mio tempo e la mia energia per scoprire cosa passa per la mente degli elettori».
Su Obama spuntano delle contraddizioni, nell’agosto 2008 poche settimane prima di essere prescelta come vice da John McCain la Palin esalta «un grande discorso di Obama sull’energia, nel Michigan, mi ha rubato tutte le mie idee, ma dobbiamo approfittare del suo discorso per fare un commento positivo». Poche settimane dopo, proprio la politica energetica diventerà  il punto d’attacco della Palin, con lo slogan “drill baby drill”, cioè libertà  assoluta di trivellare in cerca di petrolio in ogni zona d’America. In quanto al lettino solare, 3.252 dollari solo per «l’adattatore elettrico che va aumentato di potenza»? Tutto «a carico dello Stato» precisa la email. Bisognerà  spiegarlo a quelli del Tea Party, che adorano la Palin convinti che taglierebbe senza pietà  la spesa pubblica. Ma la sua immensa popolarità  nella frangia radicale del partito repubblicano non basta a compensare i giudizi negativi degli altri: i consensi verso la Palin sono appena del 30%. Nessuno dei contendenti alla nomination repubblicana sta brillando. Newt Gingrich sembra il Titanic, dopo che l’intero staff elettorale lo ha abbandonato dimettendosi in massa (mentre lui era in crociera nelle isole greche). Mitt Romney si è attirato la scomunica degli anchormen di destra come Rush Limbaugh: l’ex governatore del Massachusettss ha osato sostenere che il cambiamento climatico esiste ed è provocato dall’uomo, un’eresia per i “negazionisti” del partito repubblicano.

 


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