Tagli su pensioni, stipendi pubblici, comuni

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ROMA – Rush finale per la manovra da circa 40 miliardi che servirà  a centrare il pareggio di bilancio nel 2014. Giovedì prossimo infatti il decreto legge di correzione arriverà  sul tavolo del Consiglio dei ministri insieme con il Ddl delega per la riforma fiscale. Ma, dopo le forti tensioni di ieri sul provvedimento all’interno della maggioranza, il percorso si complica. Quanto ai contenuti del provvedimento, anche se i giochi non sono ancora del tutto chiusi, il “menu” sembra ormai definito: tagli ai costi della politica (ma non è ancora noto quanto potrebbe valere); interventi sulle pensioni (anticipazione al 2013 del sistema che aggancia l’età  pensionabile all’aspettativa di vita; aumento dell’età  per le donne del privato e aumento dei contributi per i collaboratori). Molti gli interventi ipotizzati anche su pubblico impiego (congelamento degli aumenti contrattuali, blocco del turn over e contributo di solidarietà  del 5 per cento dagli stipendi oltre i 50.000 euro) ed enti locali (circa 3 miliardi solo di tagli ai Comuni). E proprio sull’aumento dell’età  pensionabile per le donne che lavorano nel settore privato è intervenuta oggi la leader della Cgil, Susanna Camusso, che ha parlato di «ingiustizia per fare cassa, e neanche tanto». Secondo la Camusso, «non si può costruire un vincolo con le donne perché, a differenza degli uomini, le loro carriere sono discontinue». Ma tagli dovrebbero arrivare anche al settore difesa, già  ampiamente colpito dalle precedenti manovre. Oltre alle spese del ministero, nel mirino ci sarebbero anche i costi delle missioni internazionali, come più volte chiesto anche di recente dal Carroccio, e smentito dal ministro della Difesa Ignazio la Russa. Sull’argomento era intervenuto anche il capo dello Stato, Giorgio Napolitano, ricordando gli impegni dell’Italia di fronte alla comunità  internazionale. Per quanto riguarda la delega fiscale, che arriverà  in parallelo alla manovra, si confermerebbe l’ipotesi di arrivare alle tre aliquote (a fine legislatura), alleggerendo il carico soprattutto sulle famiglie più numerose. Potrebbe esserci un’anticipazione sulle rendite che sarebbero tassate al 20% (esclusi i titoli di Stato) già  dal 2012. E un capitolo emerso di recente riguarderebbe la razionalizzazione del settore dei giochi. Arriverebbe una stretta per evitare fenomeni evasivi. Le norme varrebbero alcuni miliardi a regime. È possibile anche che il Governo punti su nuovi giochi, ad esempio la lotteria nei supermercati


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